Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Maria SS. delle Grazie
La chiave di volta del portale riporta una data importante, 1416, probabile anno di costruzione, sconosciuto fino a quando i recenti restauri hanno portato alla luce una caratteristica facciata in pietra.
All’interno si presenta ad unica navata, colpisce la ricchezza dei fregi. la navata contiene due cappelle per lato. Una volta a botte a sesto ribassato riccamente decorata con stucchi costituisce la copertura per tutto l’edificio sacro. La chiesa così come la si vede oggi, è opera dell’ing. Ignazio Margani che ne curò il progetto per quanto riguarda la sistemazione architettonica e l’abbellimento nel 1896 su commissione dell’allora rettore Sac. Gaetano Di Vita. Sulla sinistra troviamo la statua di Sant’Ippolito Martire del quale sembra che la chiesa portasse il nome fino ad una successiva dedicazione a Maria SS. delle Grazie. Sempre sulla sinistra verso il coro si nota un olio su tavola del 1556 raffigurante la Madonna del cardellino tra i santi Giovanni Battista e Agata di ignoto autore manierista e poi la cappella che custodisce il quadro di Sant’Eligio vescovo di Noyon - Tournai. Sull’altare maggiore troviamo il simulacro della patrona della chiesa, Maria SS. delle Grazie, che si festeggia solennemente il 2 Luglio. In alto, sul frontone, in corrispondenza dei vertici inferiori sono due acroteri a forma di anfora, mentre al centro, sul vertice superiore, un grande medaglione a raggiera che tocca la volta col raggio più verticale, racchiude un piccolo tondo che mostra la M di Maria dipinta su tela. Il pregevole altare ligneo, dove prima della riforma liturgica si celebrava la S. Messa, mostra la raffinatezza nelle parti scolpite sia a tutto tondo che ad altorilievo. Particolare è il paliotto, nel quale si può ammirare un rilievo centrale consistente in un drappeggio sul quale sono rappresentati i simboli della chiesa, cioè la corona di dodici stelle con al centro il logo mariano per eccellenza: le lettere A ed M che si sovrappongono (iniziali di "Ave Maria"). Sempre nel coro si ammirano tre dei sei dipinti del ciclo pittorico sulla “Vita della Madonna” di Domenico Provenzani da Palma di Montechiaro datate 1901.