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::pantelleria»Periodo Bizantino-Arabo » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)


Dammuso tipico

Dammuso tipico



Durante la crisi dell'impero romano che precede la sua caduta, i mari vengono infestati dalla pirateria e Pantelleria, cuore del Mediterraneo, non viene risparmiata. Ben comprende l'importanza della sua posizione strategica, Genserico capo dei vandali che la occupa, subito dopo la conquista di Cartagine 439 d.C. e sotto un certo aspetto l'Isola ne trae beneficio in quanto viene protetta dalle incursioni nemiche. A seguito della vittoria sui vandali, riportata da Belisario, generale dell'imperatore d'oriente, Giustiniano, Pantelleria , nel 551 passa sotto i Bizantini e per circa un secolo gode di pace e benessere. I nuovi conquistatori curano infatti l'agricoltura, l'industria e il commercio. L'interesse dei Bizantini per Pantelleria scaturisce dalla sua strategica posizione e perciò la fortificano, opera di questo periodo è il primo Castello, antenato di quello attuale. Successivamente, Pantelleria attraversa ancora un periodo travagliato che si alterna a periodi di dominazione araba. Testimonianza di tale passaggio alcuni resti di tombe nelle zone di Scauri, Monastero e Piana di Ghirlanda. Nel 700 gli arabi distruggono Pantelleria e ne massacrano la popolazione, continua così il periodo di instabilità. Nell'835 gli arabi si insediano stabilmente sull'isola favorendo l'inserimento di popolazioni berbere del Nord Africa. Quest'ultimi sono sicuramente coloro che a Pantelleria hanno lasciato i segni più tangibili del loro passaggio: da una vera e propria Kasbah nel centro abitato di Pantelleria, parzialmente distrutta durante la guerra dai bombardamenti americani, ai nomi delle contrade, dalle case tipiche "dammusi", ai modi di vivere. Con gli arabi l'agricoltura diviene attività economica prevalente, sia per l'introduzione di nuove piante tropicali, come cotone e canna da zucchero, accanto alle tradizionali colture mediterranee uva, olive e carrube, sia per la politica agraria che, ostile al latifondo, crea le piccole proprietà Bent al-Ryon "Figlia del vento", così viene conosciuta Pantelleria nel mondo arabo, diviene in quel periodo campo neutro in cui convivono pacificamente musulmani e cristiani, i primi retti da un prefetto musulmano, i secondi da un governatore siciliano, entrambi di nomina del re di Sicilia. Per quanto concerne l'ordinamento politico-amministrativo, Pantelleria è certamente un piccolo emirato, governato da un kàid nelle cui mani si assommano i poteri, anche quello militare. Accanto al kàid vi sono dei collaboratori locali che hanno il compito di riscuotere i tributi. La dominazione araba dura fino all'XI sec.quando nel 1087 le repubbliche marinare del mediterraneo si alleano per cacciare i mussulmani dalle terre cristiane.