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::Chiesa e chiostro di S.Anna a Aidone » Storia

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O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa e chiostro di S.Anna

Chiesa e chiostro di S.Anna

Via S. Anna,62



Secondo la tradizione la chiesa era originariamente una moschea. Lo storico Gioacchino Mazzola afferma che nelle vicinanze della Chiesa di S. Anna c'era il cosidetto Casinit (dall'arabo QSAR) una costruzione antica risalente al periodo arabo ma non abbiamo nessun documento che possa in qualche modo confermare quanto sostenuto dal Mazzola.
Sappiamo, però, dallo storico Michele Amari (dalla sua Biblioteca arabo-siculo) che il condottiero arabo Sinan Ased Al Furat venne sepolto nell'anno 828 d.c. in un luogo tra Catania ed Enna.
Il primo dato storico preciso relativo a S.Anna lo abbiamo attraverso Vito Amico che attribuisce ai francescani nel 1623 la proprietà della terra e della Chiesa.
"ALTERA MINORUM FRATUM DE RIFORMATIONE S.ROSALIAE VIRGINI SACRA
Anche il Mongitore scrive:SUB S.ROSALIAE VIRGINIS PANORMITANAE TITULO ANNO 1623 FUNDATUM EX-Tognoletto". La forma attuale risalirebbe, pertanto, al XVII secolo, sebbene i muri sul lato occidentale siano probabilmente il resto di un edificio più antico.Nel 1623,infatti, fu iniziata la costruzione dell'adiacente convento di Santa Maria del Gesù da parte dei Padri osservanti e contemporaneamente la chiesa fu ingrandita ed arricchita, anche per merito di ricche elargizioni da parte di notabili locali.
Nel 1660 la chiesa rinnovata venne riaperta al culto e intanto i Padri osservanti nel 1640 avevano ceduto il posto ai Padri riformati i quali dedicarono la chiesa a Santa Rosalia: nella tradizione popolare rimase tuttavia l'antica denominazione. Del convento dei Padri riformati non restano che i ruderi del chiostro, con il porticato con arcate sagomate da mattoni in cotto e poggianti su esili colonne in stile dorico.
Lo stesso Mazzola sostiene che nel 1530 era stata fondata la Chiesa e nel 1623 c'era stata la consacrazione a S.Rosalia.
Occorre precisare che Padre Pietro Tognoletto scrisse il Libro "Paradiso Serafico del Regno di Sicilia nel 1687 e trattava della fondazione e riforma di tutti i Conventi francescani dal 1614 sino all'anno 1651,in particolare descrisse la vita di Fra' Umile da Petralia.
Questo Frate laico francescano vissuto dal 1601 al 1639 si chiamava Giovanni Francesco Pintorno,è bisogna considarlo non solo il il più grande scultore ligneo del "600 siciliano ma anche il caposcuola di tanti artisti.
La chiesa, ad una sola navata, presenta l'interno semplice e disadorno, ma è arricchita dall'altare centrale barocco, decorato con tarsie marmoree in bicromia, bianche e nere, e dall'altare laterale di Sant'Anna, copia del primo con una più economica decorazione pittorica. Accanto all'altare principale dedicato al nobile Joseph Savina morto il 1655 con lo stemma della sua casata imparentata con la famiglia Colonna. Accanto c'è il quadro di S.Francesco da Paola dei F.lli Vaccaro di Caltagirone. Secondo l'ipotesi di Umberto Digrazia la tela di Sant'Anna - S.Gioacchino - S.Giuseppe con la Madonna(raffigurante S.Rosalia) con il Bambino Gesù " del 1632 , posta sull'altare di Sant'Anna è un'opera di Pietro Novelli il Monrealese , con il suo autoritratto a destra.
All'interno della chiesa si conservano altre tele, un'acquasantiera cinquecentesca di scuola gaginiana, e, nella sacrestia, un armadio intarsiato, opera di frà Innocenzo da Petralia.
La chiesa ospita inoltre il Crocefisso in legno di frate Umile Pintorno da Petralia, del 1635, capolavoro di questo artista.
Sappiamo che nel 1638 Fra' Umile aveva già completato i suoi 32 Crocifissi (alcuni si trovano in Sicilia nelle città di Petralia,Caltavuturo,Milazzo,Agrigento,Chiaramonte Gulfi,Naro,Mistretta,Salemi,Enna,Collesano,Randazzo, Nicosia, Ferla,Piazza Armerina,Agira come pure in Calabria,Puglia e Malta) l'ultimo Crocifisso il 33° è quello che secondo alcuni studiosi si trova a S.Anna;è il capolavoro di questo scultore perchè il Crocifisso ha tre espressioni: Il Dolore, L'Estasi e L'Amore. L'opera segue una linea armonica ed equilibrata,le ferite ed i lividi parlano da sole,è una scultura che si rivolge direttamente al cuore dell'uomo;ed è questo il vero miracolo di un artista che scolpiva in solitudine.
Anche se dall'opera del Tognoletto il Crocifisso di Aidone viene elencato come il 17° della serie,e l'ultimo quello di Cerami (poi rifinito dall'Amico Frate Innocenzo)le parole:"Scolpì quel servo di DIO,come alcuni dicono 33 immagini del Crocifisso in legno,le quali tutte operano miracoli e sono tenute in gran venerazione."
A tal proposito è sorta una leggenda che descrive" un Fra' Umile quale uomo di mondo con amare esperienze nel male.Convertito si fece frate conventuale francescano e abitò il Convento di S.Anna".Che il volto del Crocifisso con le sue tre espressioni sia opera degli Angeli (o meglio dell'ispirazione spirituale) ma dalla cronaca di P.Damiano Neri sappiamo che:"Il Cristo è nelle identiche proporzioni di altro esemplare che si venera nella Cattedrale di Palermo,esemplare che ricorda assai vicino un Crocifisso di Luca della Robbia.
Comunque il Crocifisso di S.Anna non solo bisogna considerarlo"un capolavoro" ma rimane l'opera più completa che ci ha lasciato Fra Umile da Petralia, in quanto ha la doppia spina e l'angelo-putto con il cartiglio con la scritta INRI;se è vero che occorre cercare la "verità" attraverso i segni della Storia bisogna aggiungere che dopo il Concilio Trullano,seguito dal nostro Papa Leone II col canone 82 si stabilì di far dipingere Gesù Cristo al posto dell'Agnus Dei.
Una dettagliata descrizione della Chiesa la fornisce il canonico Luciano Palermo quando scrive:."La nuova Chiesa di S.Anna venne edificata in modo simmetrico rispetto ai quattro principali venti maestri il Settentrione,il Levante,il Mezzogiorno ed il Ponente e nel descrivere il Chiostro il canonico Palermo si sofferma particolarmente sulle 24 colonne in pietra arenaria locale,ciascuna di un'altezza di 8 palmi(pari a mt.2,32)le panchine anch'esse di pietra e soprattutto i quattro dormitori formati da circa 30 celle,una Biblioteca ed una infermeria.
Le scale per accedere alle celle erano costituite da pietra marmorea(forse un marmo di Billiemi) tutte le porte e le finestre e balconi avevano gli stipiti intagliati(pietra arenaria)nel centro del Chiostro c'era una grande cisterna d'acqua sorgiva che permetteva l'autosufficienza idrica vi era pure un'altra cisterna d'acqua nel locale cucina. Verso oriente c'era sistemato il Refettorio mentre nell cosidetta Porta di Battoro vi era una capanna sostenuta ai lati da mura in cui trovavano ospitalità le donne(era proibito loro entrare
nel Convento). Intorno vi era una selva(tutt'ora la zona viene indicata Boschetto S.Anna) delimitata da muri
in pietra ed all'interno i Padri riformati coltivavano alberi fruttiferi(ficaie,prunietti ect. con i filari di cipressi sistemati nei viali,infine tanti fiori ed una grande gebbia d'acqua rendevano il posto veramente felice". L''ipotesi dell'esistenza di una piccola Chiesa orientata in modo diverso da quella attuale è riscontrabile nel muro di Ponente, la data 1655 posta nell'altare principale dal cavaliere Joseph Savina conferma un riutilizzo della vecchia costruzione. L'affresco dell'altare di S.Anna è un vero capolavoro perchè l'ignoto pittore(forse un allievo del Caravaggio) ha voluto porre il Bambin Gesù al centro mentre S.Gioacchino,S.Anna e S.Giuseppe lo guardanoin adorazione ,la madre S.S.Maria ha lo sguardo rivolto verso i fedeli; infatti da ogni angolazione i suoi occhi "ci guardano" il volto del nobile siciliano raffigurato a destra in basso è quello del grande di Spagna il cav.Joseph Savina.
Vi è anche una lastra marmorea con inciso lo stemma dei Savina e la scritta: IOSEPH Savina DUM ASTREE LANCEM LIBRARET,QUI HIC EXTREME TUBE,CLANGOREM EXPECTAT,VERBO CRUCI EXTINCTO SACELLUM HOC P.D.1655. (che tradotto in italiano sarebbe :"Giuseppe Savina,mentre viveva secondo il volere di DIO, aspetta il suono della tromba(del Giudizio Universale)al Verbo Crocifisso,questo sacello pose e dedicò nell'anno 1855"). In questa Chiesa vi sono dei quadri:uno dei F.lli Vaccarodi Caltagirone datato 1845 dedicato a S.Francesco da Paola che ridà la vista ad un bambino(donato dal sindaco apostolico don Franco DE ARENA)ed un altro quadro che raffigura S.Pasquale con un Angelo vicino e S.Francesco d'Assisi e S.Domenico in atto di contemplare la Gloria della S.S.Maria.
Nel quadro raffigurante l'Indulgenza plenaria vi è Fra' Umile da Petralia che guarda direttamente noi fedeli vicino a S.Francesco oppure l'autore sconosciuto di questo quadro nel quale vi sono dipinte le tre Sante particolarmente amate dai Siciliani:S.Rosalia- S.Margherita - S.Caterina. A S.Francesco è dedicata una statua lignea che pare sia stata realizzata da un allievo di Fra' Umile un certo Frà Cherubino ( che ha glorificato il suo maestro raffigurandolo come il poverello d'Assisi? ).
Un pregevole casserizio in legno intarsiato di Frate Innocenzo,(maggior discepolo e conterraneo di Fra' Umile autore di tanti Crocifissi e del suo capolavoro che si venera nella Chiesa di S.Damiano ad Assisi) completa le opere d'arte di questa Chiesa.
Infine occorre precisare che nella Chiesa vi è il busto marmoreo di Vincenzo D'Arena Boscarini, scolpito dal Morello.
Questo D'Arena Presidente del Comitato di liberazione costituito nell'anno 1860 era un parente del più illustre Aidonese il Ministro Filippo Cordova; infatti sua moglie Vittoria Cordova-Colonna era una devota religiosa legata a questa Chiesa tant'è che alla sua morte volle farsi seppellire e la lapide in stile neo-classico collocata nel muro principale sinistro evidenzia questo affetto.

Fonte:
Archivio Storico Comunale



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