Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Castello di Montalbano Elicona
Il castello svevo aragonese di Montalbano sorge sulla sommità del colle, che domina il sottostante abitato, tra Nebrodi e Peloritani.
Rientrava nel progetto federiciano di dotare la Sicilia di un sistema di "punti forti" a difesa del territorio. Edificato nella forma attuale tra il 1302 e il 1311, rivestì un ruolo preminente nel controllo della sottostante vallata, dell'omonimo fiume, delle vie interne dirette verso la valle dell'Alcantara, della costa tirrenica e dei crinali dei Nebrodi. La vista d'insieme dell'imponente complesso evidenzia le stratificazioni storiche di cui è stato oggetto nel corso dei secoli:
Si ritiene che il nucleo della fortezza risalga al XII secolo e sia stato realizzato su preesistenti costruzioni bizantine a arabe. Si compone di un fortilizio normanno-svevo e di un palazzo fortificato di epoca svevo-aragonese. Quest'ultimo si trova più in basso rispetto al precedente. Il castello, infatti fu successivamente rimaneggiato ed ampliato nel XIII e XIV secolo, epoca in cui la fortezza sembra essere ricostruita per volontà di Federico III d'Aragona (1296-1337), che lo trasformò in residenza reale. Storicamente Edrisi (1150 d.C.) menziona Montalbano in qualità di Qal'a. Il medesimo abitato si ribella a Federico II nel 1232 e sotto il breve regno di Manfredi appartiene a Bonifacio Lancia. Lungo tutto il XIV secolo si ricorda paese e fortezza in qualità di castrum o terra e castrum. Nel 1358 pare che esista, all'interno del castello, un edificio sacro dedicato alla SS. Trinità. Alla fine del XIV secolo terra e castrum, tramite confisca, da Artale Alagona, passano in mano di Berengario de Cruilles, per volontà di re Martino I. Ai Cruilles succede, nel 1408, Tommaso Romano, il cui omonimo erede, però, nel 1463 perde il possesso dell'abitato e della fortezza per un'accusa di omicidio; tuttavia la regia corte pare restituire tutti i diritti di possesso, previo pagamento di una salata multa di onze 400. Nel 1623 Giacomo Bonanno Colonna è il primo duca di Montalbano. Il destino del castello è comunque triste: l'ultimo duca, Giuseppe Bonanno Branciforti, nel 1805 cede, causa debiti, l'intero maniero ai Gesuiti, i quali lo modificano secondo i loro bisogni. Nel XIX secolo avvengono ulteriori lavori di adattamento fino agli adattamenti funzionali attuali che lo hanno reso sede di uffici pubblici, manifestazioni culturali e laboratorio teatrale.
In relazione alla pianta del castello, è possibile distinguere due corpi di fabbrica: il più antico nella parte superiore, forse normanno, si compone di un rettangolo, protetto al centro dei lati corti da due imponenti torri merlate collegate tra loro da una cinta muraria, a pianta quadrata quella meridionale e a pianta pentagonale quella settentrionale. Si tratta del mastio, oggi per metà diroccato e ricoperto di rovi ed edera.
La costruzione di epoca aragonese invece si contraddistingue per la presenza di due corti, una grande ed una di dimensioni più piccole, attorno alle quali si sviluppano i corpi di fabbrica.
Si accede a questa zona del castello attraverso due ingressi: uno ad ovest, che immette direttamente sulla corte, l'altro ad est, che è sormontato da un arco a sesto acuto.
Il secondo nucleo, posto più in basso rispetto al primo, è rappresentato da un recinto quadrangolare che si adatta al resto dello spazio offerto dalla rupe. Si possono qui cogliere similitudini con il castello di Calatabiano, presso il quale ad un nucleo originario di epoca probabilmente normanna, fece seguito un successivo ampliamento, rivolto ad occupare il resto dello spazio presente sull'altura.
Del recinto quadrangolare si distingue un primo ordine composto da una serie di grandi feritoie o saettiere alte più di due metri e larghe sette o otto cm. in pietra d'intaglio; un secondo ordine formato da 18 grandi finestre e due portali. Complessivamente la muratura si compone di blocchi di arenaria di varie dimensioni, pietrame non lavorato, laterizi, il tutto legato da malta di buona qualità.
Al solito i cantonali e le aperture sono rinforzati con blocchi ben squadrati. All'interno del secondo nucleo si distinguono tre settori principali, comunque rimaneggiati durante l'occupazione dei Gesuiti nel XIX secolo. Al centro della porzione meridionale del secondo nucleo del castello si appoggia, alla parete interna, una cappella (palatina) a pianta quadrata in stile bizantino, che si caratterizza per la cupola ottagona a padiglione e tracce di affreschi. Al suo interno si può ammirare il sepolcro litico di Arnaldo da Villanova, il medico alchimista catalano che visse alla corte di Federico III d'Aragona.Oltre all abella cappella, dell'antico splendore oggi rimane solamente parte della struttura esterna, i resti di una torre ed anche una cisterna sita nel baglio delle carceri, dove è incisa l'iscrizione "A.D. MCCLXX" (1270), anno in cui è stata sottoposta ad un intervento di manutenzione.
Attualmente le sale del castello ospitano un auditorium, il museo dedicato alla storia delle armi bianche e il museo degli antichi strumenti musicali.
Come si raggiunge Autostrada Messina Catania, uscita Falcone, strada statale per Montalbano
Ubicazione: centro urbano del comune di Montalbano Elicona, via Castello Visite castello e musei: dalle 10.00-13.00/15.30-18.00 (marzo-ottobre); dalle 10.00-12.00/15.30-17.30 (novembre-febbraio). Chiuso il lunedì. Costo biglietto: 3€ (intero) - 1€ (ridotto per gruppi sup. a 20, scolaresche, ultra 65enni) - gratis per i bambini sotto i 12 anni. Visita guidata: 1,5€ (per gruppi di 20) - durata 1 h ca.
Per le visite, contattare l'Uff. Osservatorio Turistico al numero (+39) 0941 678019.
Maggiori Info: http://www.comune.montalbanoelicona.me.it/