Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di San Girolamo
Menzionata nel Settecento da Mongitore come chiesa dei Padri Chierici Regolari di mediocre grandezza, col quadro piccolo del santo. L’origine di questa chiesa imane ancora poco chiara. Venne ricostruita e ingrandita intorno al 1750, con navata unica, e donata il 2 marzo 1771 da Diego Giardina e Massa, principe di Ficarazzi,, per la sua devozione verso le Anime del Purgatorio, alla Congregazione delle Anime Sante, con l’obbligo di innalzare nella detta chiesa un altare con il quadro delle Anime Sante e di diffonderne il culto, di scavare in essa una sepoltura per i congiunti e un’altra comune per tutti quelli della contrada che in quella volessero seppellirsi senza pagare diritto alcuno.
Il donatario, qualora i confrati non avrebbero potuto mantenere un cappellano in detta chiesa, si obbligava a pagare onze 8 annuali per una messa festiva.Ma la distanza di circa un miglio dalla parrocchia di Ficarazzi comportava notevoli difficoltà ai cappellani che non giungevano in tempo ad impartire l’estrema unzione ai moribondi; così nel 1778 fu accordata dal parroco di Ficarazzi la facoltà di tenere in detta chiesa il Viatico e di destinare un cappellano sacramentale che vi prendesse dimora. Nel secolo scorso, per la grande devozione alle Anime sante, vi si celebravano due messe quotidiane a spese dei fedeli e degli iscritti alla congregazione. La congregazione delle Anime Sante resse le sorti della chiesa fino al 1902. In seguito, dopo un lungo periodo d’abbandono, essa venne restaurata e decorata e quindi elevata a parrocchia indipendente con bolla arcivescovile del 14 maggio 1932.
Nel 1941 vi fu eretto l’attiguo campanile. La chiesa è ad unica navata con cinque altari in marmo. L’arcata del transetto reca in cima un recente cartiglio in stucco con la scritta DOMUS ORATIONIS. Sull’arco del cappellone, sotto una testa d’angelo in stucco, è un medaglione settecentesco con la scritta IANUA COELI. L’altare Maggiore reca un artistico paliotto in legno dorato ad architetture del XVIII secolo, raffigurante un Immacolata fra sante, dalla manifattura e dal sobrio cromatismo pur nel suo grande rigore d’impianto.
L’altare, un tempo recante il quadro dell’Assunta patrona del paese; oggi è sormontata da una bella tela settecentesca con cornice dorata raffigurante La Madonna del Rosario con S. Domenico ai piedi. All’ingresso è collocata un’acquasantiera marmorea settecentesca con un angelo che calpesta un serpente. Il primo altare di destra è dedicato a S. Giuseppe, con statua lignea del titolare; il secondo reca un crocifisso di antica fattura. il primo altare di sinistra è dedicato a S. Girolamo, con la statua ottocentesca del titolare; il secondo all’Immacolata con statua lignea di buon fattura, sotto cui era collocato il simulacro dell’Assunta. In sacrestia è collocata una tela settecentesca raffigurante S. Lucia. La chiesa si presenta in buone condizioni ed era sede di due congregazioni, quella antica Miseremini, i cui statuti sono stati rinnovati nel 1932, e quella della Dottrina Cristiana. In tempi recenti, vi è stata installata una porta scolpita in bronzo di Vincenzo Gennaro.