Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di Santa Teresa
Via Tenente La Rocca,52
La chiesa era annessa ad una istituzione benefica istituita nel 1620 con le elargizioni di numerosi cittadini.
Con passaggio di consegna voluto da Monsignor Capobianco nel 1661 nasceva la chiesa di Santa Teresa evoluzione di quella di Santa Maria delle Grazie preesistente e di antica tradizione.
Erano quelli gli anni in cui veniva santificata (1622) la suora carmelitana da poco scomparsa (1582) che ad Avila, in Spagna, aveva fondato un proprio ordine di monache (1562) dedite alla cura degli orfani ed ai giovani bisognosi. L'orfanotrofio di Santa Teresa ad Ibla nacque nel 1620.
La presenza della chiesa è già segnalata nella visita pastorale del 1654 da Monsignor Capobianco, lo stesso che nel 1661 autorizzava l'intitolazione della vecchia chiesa delle Grazie a Santa Teresa.
Forse per i lavori di ristrutturazione il convento e la chiesa non subirono gravi danni dal terremoto del 1693 e già tre anni dopo era riaperta al culto. Altri restauri furono fatti nel 1765 a spese della famiglia Castilletti visto che sull'arco dell'altare maggiore è presente lo stemma del casato. Una lapide, che si trova a sinistra dell'entrata, ricorda come questa chiesa fosse stata la prima ad Ibla ad aver avuto il beneficio del Sacro Crisma. Già dal secolo scorso il complesso versava in cattivo stato per cui anche la chiesa fu a lungo chiusa; riaperta nel 1910 dopo una fase di restauri, negli anni cinquanta ne subì gli ultimi restauri che la rendono fruibile al pubblico. Ciò non è stato per il convento che ancor oggi è abbandonato e solo parzialmente oggetto di attenzioni anche se da tempo se ne parla quale sede per esposizioni museografiche. Il tempio sacro non aveva nulla di rilevante all'interno, anche perchè l'orfanotrofio andò via via scadendo per il fatto che le ricoverate non ne uscivano, conducendo vita quasi monacale, impedendo di fatto il ricambio delle ospiti. Denominato erroneamente monastero di Santa Teresa, per volere del barone La Rocca fu trasformato in Convento affidato alle suore di San Vincenzo figlie della Carità.
La chiesa è semplice, caratterizzata da un prospetto lineare diviso da lesene con capitelli corinzi e visi di angeli. Sopra il portone una finestra mentre un'altra finestra sul tetto è di forma circolare. Un cornicione chiude il prospetto. Nel piccolo campanile due campane, la maggiore del 1813.
L'interno è ad unica navata e presenta due dei cinque altari iniziali; i quadri presenti erano uno Santa Teresa e l'altro con la morte di San Giuseppe, forse seicentesco. L'altare maggiore è recente, del 1950 epoca degli ultimi restauri; la volta è decorata con stucchi e disegni che raffigurano lo Spirito Santo con angeli e motivi floreali.
C'è un 'organo realizzato dal Giummarra nel 1892, allievo dei Fratelli Serassi.