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::Chiesa di San Filippo Neri a Ragusa » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di San Filippo Neri-Ragusa

Chiesa di San Filippo Neri-Ragusa

Via Giusti, 53



I ricercatori affermano che la chiesa dovette sorgeread opera della Confraternita omonima tra il 1621 ed il 1654 data in cui è annoverata nella sacra visita di Monsignor Capobianco; in un inventario del 1710, esistente negli archivi della chiesa delle Anime del Purgatorio, si dice che la stessa sia sorta nel 1636. Resa sacramentale dal papa Innocenzo XII il 26 del 1691 subì pochi danni dal terremoto e fu sempre beneficiata e arricchita da famiglie che abitavano nei pressi. Nella chiesa aveva sede la Confraternita di San Filippo Neri le cui prime sedi erano state presso le chiese di San Giuliano e della Trinità e che in questa zona decideva di costruire la chiesa al Santo tutore.Vi si può accedere dalla stretta via Giusti e dall'altro lato si affaccia sulla vallata Santa Domenica. Non dovette subire gravi danni dal terremoto del 1693 se già nel 1696 era aperta al culto. Si contano lavori nel 1738 e nella seconda metà del settecento con la sopraelevazione per renderla più luminosa.
La chiesa prospetta su un cortiletto recintato da una cancellata in ferro. La facciata presenta due paraste angolari e un portale delimitato fra due colonne lisce con capitelli corinzi e da una cornice a linea spezzata. Al secondo ordine un finestrone, su cui spiccano volute e sculture, illumina l'interno che è ad unica navata con quattro altari ed una cappella a destra dove in origine c'era il ritratto del Santo di autore sconosciuto.
Sull'altare maggiore un altro quadro dei primi dell'ottocento raffigurante San Filippo Neri dipinto dall'abate ragusano Don Franzo Nicastro; sulle pareti laterali quadri con San Michele ed una Sacra Famiglia. Gli altari sono in calcare e le pareti dipinte. L'organo è recente (1920) e realizzato da Polizzi di Modica. Con la dismissione della chiesa di Santa Barbara le furono ceduti gli arredi. La Confraternita possiede un centinaio di fascie ricamate in oro per la processione del Venerdì Santo.
Caratteristico il piccolo campanile sul quale c'erano tre campane di cui la grande è del 1892, la media del 1878, la piccola senza data.




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