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::parco-archeologico-della-forza»La Chiesa Rupestre di S.Maria della Cava » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?


(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)





Si trova nel fondo valle, ai piedi ed all'esterno del Parco Forza. Una parete con lapidi commemorative, sormontata da un arco trionfale a tutto sesto, racchiude un'antica abside-presbiterio rupestre che, assieme ad alcuni avanzi perimetrali esterni, fu risparmiata dal terremoto del 1693. Forse catacomba paleocristiana, fu poi trasformata in chiesetta con l'abside ad oriente. Sul suo lato interno lato est infatti sembra si trovino antichi affreschi del periodo bizantino-premusulmano (secc. VI - VIII circa); uno di essi rappresenta forse il papa S. Gregorio Magno.
Nel periodo normanno-svevo (secc. XII - XIII circa) verosimilmente fu dipinta la Madonna col Bambino ("Basilissa", ossia "Regina seduta in trono") effigiata nella lunetta, chiusa da una volta ad arco a tutto sesto con motivi geometrico-spirali dipinti.
Nel XVI sec. la chiesetta rupestre fu verosimilmente ampliata in senso nord-sud con la costruzione di un avancorpo in elevato, contenente sei cappelle (tre per lato), in parte crollato a causa del citato terremoto del 1693. La parete con la lunetta funse così da nuova abside. Sono pure del XVI sec. le sette piccole figure sacre dipinte al di sotto della lunetta (da sinistra a destra: Cristo legato alla colonna, S. Giovanni, S. Andrea, S. Paolo, S. Luca, S. Domenico, S. Francesco). Alcune parti di affresco della lunetta, assegnabili al predetto periodo, rappresentanti la Madonna, S. Francesco, S. Ilarione, la Colomba dello Spirito Santo, dopo l'asporto dalla primitiva parete, sono stati recentemente ricomposti su apposito supporto e collocati nella cosiddetta "Casa della cera" dell'attuale chiesa di S. Maria Maggiore di Ispica.
A destra della lunetta sono ancora visibili i resti affrescati di una probabile S. Rosalia e di un Crocifisso. A sinistra invece pare che fossero dipinti l'Addolorata e S. Ilarione. Il tutto, lunetta compresa, viene racchiuso ed armonizzato da un'interessante macchina decorativa dipinta, costituita da cornici con archi a tutto sesto, finti pilastri, modanature curvilinee, volute, motivi floreali, cartiglio, corone e conchiglia, ancora in parte visibili. Gli affreschi e motivi decorativi della parete absidale nord, precedentemente descritti e tuttora in parte visibili, sono stati eseguiti presumibilmente tra i secc. XVII e XVIII; alcuni però sono stati ridipinti su affreschi più antichi.
Ai piedi della lunetta esiste un altare, riccamente intagliato, della fine del XIX sec; a sinistra invece c'é la probabilmente seicentesca statua in cartapesta di S. Ilarione, proveniente forse dal Convento dei Cappuccini di Ispica (soppresso nel 1866).
L'attuale statua del Cristo flagellato alla colonna, esistente nella chiesa di S. Maria Maggiore di Ispica, é pare un successivo riadattamento di un antico Crocifisso, venerato in questa chiesa rupestre forse già dai tempi di S. Ilarione (sec. IV).