Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Castello di Baida
Sorge su un antico insediamento, probabilmente di origine araba, come il toponimo Bayda lascerebbe pensare e i ritrovamenti ceramici della zona confermerebbero.
I primi documenti da cui si hanno notizie certe di questo castello risalgono, però, ad epoca più recente, ovvero all'anno 1393, allorché le terre di Baida vennero concesse dal re Martino d'Aragona ad Allegranza Abate, vedova di Matteo Moncada (o Montecateno). Nella sua opera Erice il Castronovo riferisce, fra l'altro, che nel 1742 la baronia di Baida era la prima e la più illustre delle tre baronie appartenenti a Monte San Giuliano. Questa baronia godeva del "mero e misto imperio" e
il barone, essendo feudatario, aveva, fra l'altro, il dovere di mantenere dieci cavalli per l'eventuale servizio militare e ogni anno, il 15 di agosto, solennità
dell'Assunta, doveva recarsi a Monte San Giuliano (Erice) ed offrire un grosso cero alla Vergine Santissima, titolare di quella Madre Chiesa. Attualmente poco rimane
dell'assetto originario del maniero. Le quattro torri ottagonali, che sorgevano agli angoli esterni, sono crollate, mentre rimangono solo parte della facciata (un bel prospetto integro e sormontato da merli) con cella campanaria e un bel portale con decorazione a bugne di diamante ed arco ribassato in pietra di tipo gotico
catalano. Su questo portale una lapide ricorda la venuta del re Ferdinando di Borbone nel 1801. Questa epigrafe, tuttavia, contiene un formale errore di storia: questo re Ferdinando di Borbone, infatti (come detto più sopra), nel 1801 non era "re delle Due Sicilie", bensì "IV di Napoli e III di Sicilia". Il regno delle
Due Sicilie, infatti, sarebbe nato 14 anni dopo (nel 1815) per disposizione del Congresso di Vienna e in seguito all'abolizione del regno di Napoli. Egli medesimo,
infatti, nello stesso anno diventò "Ferdinando I, re delle Due Sicilie". Il regno delle Due Sicilie, pertanto, non avrebbe mai avuto un "re Ferdinando III",
ma, dopo di lui, solo Francesco I, Ferdinando II e Francesco II. Alcuni locali di questo castello con volta a botte sono ormai ridotti a ruderi ed invasi dalla
vegetazione. Sul lato sinistro del castello, all'interno della corte, sorge la chiesetta dedicata a S. Anna, ancora oggi regolarmente officiata. Sull'altare, purtroppo, non troneggia più la grande pala di Elia Interguglielmi (1746-1834) riproducente Santa Anna con la figlia Maria. Essa, infatti, è stata sottratta dai ladri ed è stata sostituita con una tela ad olio di Giovanni Battista Di Liberti (anno 1997), copia di una Santa Anna esposta su un altare laterale nel duomo di Erice.