Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Museo Comunale Mandralisca
Situato proprio di fronte il Santuario di Gibilmanna, il Museo Mandralisca è l'unico museo della città di Cefalù. Venne fondato nel secolo scorso, in funzione dell'omonima Fondazione Culturale
e grazie alle donazioni dei reperti artistici e storici effettuate dal barone Enrico Piraino di Mandralisca, che raccolse, nella sua pur breve vita (1809-1864), numerosi oggetti d'arte mettendoli nella sua abitazione, dove tuttora si trovano. Nella sede si conserva anche l'archivio del museo e della fondazione, sulla base del quale è possibile ricostruire in modo dettagliato la storia dell'istituzione.
Enrico Piraino, fervente sostenitore degli ideali risorgimentali ebbe l'idea di destinare la raccolta (opere d'arte, libri, monete, reperti archeologici, strumenti scientifici, raccolte malacologiche ed archivi) ai concittadini, allo scopo di favorire la costituzione di una classe popolare cittadina evoluta, responsabile ed al passo con i tempi. In tal modo si distaccava dalla tradizione fortemente connotata in senso aristocratico degli eruditi siciliani del secolo precedente.
La raccolta era già stata citata nelle guide ("Guida alla Sicilia" di Jannette Power del 1842, sotto la voce Cefalù: “L'egregio Enrico Piraino barone di Mandralisca possiede un ricco gabinetto di oggetti di storia naturale. Egli vi si applica con buon successo per sempre progredire in questa scienza”).
Il museo Mandralisca è un museo interdisciplinare e prevede la presenza di varie sezioni, la Biblioteca, la Pinacoteca, lasezione archeologia, la Numismatica e la Malacologia e persino mobili e altri oggetti di pregio. Conta una media di circa ventimila visitatori l'anno.
La ricchezza storica del Museo è determinata anche dalla presenza di una nutrita biblioteca con una numerosa presenza di libri che hanno un notevole interesse non solo culturale ma anche storico visto che è possibile contemplare anche delle cinquecentine ed due incunaboli.La biblioteca della fondazione è allocata negli stessi locali del museo e, nei suoi servizi, s'intreccia con quelli di quest'ultimo. La biblioteca, destinata ad uso pubblico dal suo fondatore, sostituisce oggi una biblioteca pubblica cittadina.
Giuridicamente si tratta di un "museo appartenente a soggetto privato" e di una "biblioteca di ente morale di diritto privato": pertanto entrambi sono sottoposti a vincoli e vigilati dalla pubblica amministrazione competente.
I reperti conservati nel museo hanno una certa importanza e vanno da un'iscrizione funeraria in greco databile nel I secolo A.C. ad una discreta collezione numismatica che preserva varie monete riferibili alle varie città-stato isolane ed altre relative a Cefalù e Lipari.
Forse l'opera più famosa preservata e meritatamente ricordata e citata ovunque è un dipinto realizzato da Antonello da Messina e denimonato "Ritratto di Ignoto". Le opere preservate nella Pinacoteca abbracciano un periodo storico che va dal XV secolo al XIX.
La sezione archeologica inclusa in questo Museo presenta dei reperti ritrovati dagli scavi effettuati in gran parte nel territorio che circonda la città di Cefalù e nelle isole Eolie.
Altro reperto qui conservato che merita la menzione è il "Cratere del Venditore di tonno" realizzato utilizzando la tecnica "a figure rosse".