Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
In seguito all'oscura sparizione dei Sesioti approdano a Pantelleria, nel IX sec a.C., i Fenici i quali trasformano l'isola in un'importante base per i loro commerci con la vicina Cartagine.
In questo periodo si intensifica la produzione agricola e viene introdotta la coltura della vite ad alberello. Visto l'aumento intenso della popolazione, si pone il problema dell'acqua che viene risolto con la costruzione di cisterne sotterranee, espediente ancora utilizzato sull'isola per raccogliere l'acqua piovana.
I Fenici, popolo di navigatori, avvertirono la necessità di avere delle stazioni di sosta (empori) perchè per la loro navigazione non sempre si potevano servire di notte dell'Orsa Minore. Consapevoli della posizione strategica di Pantelleria, ne fecero uno scalo che dovette essere presidiato per timore che potesse cadere nelle mani di altri.
La data dell'occupazione dell'Isola da parte fenicia si aggira intorno al X secolo a.C. In seguito lo scalo fenicio di Pantelleria per l'intensificarsi dei traffici diventa la città stato di Cossyra con una marina da guerra come attesta un documento che celebra la vittoria dei romani nell'anno 254 a.C. Dunque già nel 255 Cossyra è una città Stato, una città autonoma che batte moneta.
La nascita di Cossyra si fissa nel VII secolo a.C., in base allo studio dei reperti archeologici.
Ancora oggi, nella zona di San Marco e Santa Teresa, sono facilmente individuabili le mura di cinta dell'Acropoli e i resti di alcune costruzioni religiose.
L'Orsi infatti parla di tre tipi di struttura nelle mura dell'Acropoli. Il più antico risale al VII secolo a.C.; sempre al VII secolo risalgono i resti del tempio del Bagno dell'acqua (Lago di Venere); decisamente al VI secolo una testa muliebre in terracotta (Bagno dell'Acqua) e i sepolcri punici intorno all'Acropoli.
Gli artefici della città Stato, secondo il notaio D'Aietti, furono i Cartaginesi, che potenziarono l'insediamento fenicio inviando nuova gente e costruendo fortificazioni, interessati all'Isola che per la sua posizione geografica rappresentava una sicurezza di fronte al pericolo dei Greci, stanziati in quasi tutta la Sicilia.
I Fenici, che fecero dell'Isola uno scalo, dovettero costruire un rifugio di emergenza, un piccolo porto; i Cossyresi costruirono un porto, capolavoro dell'ingegneria marittima. Il sito fu quello del porto attuale del centro urbano di Pantelleria, aveva una testata ad ipsilon ed era addentrato nella terraferma, di conseguenza il piazzale antistante alla chiesa matrice, al castello e l'attuale banchina, erano immersi nell'acqua, difatti a seguito di lavori in pizza Cavour, furono rinvenuti resti di un fondale marino.
Il porto fu protetto da una massiccia fortificazione, a protezione del naviglio e dell'abitato retrostante. Tale tesi è avvallata dal fatto che tanti massi delle mura del castello sono identici a quelli delle mura dell'Acropoli, sede dei Cossyresi.
L'acropoli di San Marco e di Santa Teresa fu una scelta felice per la sicurezza perchè la vista, libera da ostacoli, abbraccia un amplio raggio di mare.
Alle spalle l'Acropoli era protetta dal monte Sant' Elmo, un vero osservatorio e baluardo di difesa, munito certamente di opere e di milizie.
Cossyra marittima dovette essere adagiata sul pendio che sovrasta da Sud la Via Roma, la Piazza Cavour, l'antica Via Arciprete D'Aietti e Corso Umberto I fino a comprendere l'Hotel Miryam ad Ovest ed il Pozzo nell'estremo Est. L'abitato inoltre comprendeva la località Itria e Rocche. Questa linea immaginaria è il lato Nord della Cossyra marittima; il lato Est dovette snodarsi ad Est della Via Dante, il lato Ovest lungo la Via Trapani ed infine il lato Sud dovette essere una parallela molto al di sotto della rotabile Pantelleria - Aeroporto.
Quanto all'area del Borgo è da escludere che vi fosse un abitato ma dovettero esserci magazzini per deposito merci, attrezzature marinare e di lavoro, baraccamenti per il riparo e il riposo della gente marinara. Nel Borgo vi dovette essere una robusta fortificazione che si allacciava al resto della muraglia difensiva dell'abitato marittimo.
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