Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Basilica Santa Maria Assunta-Randazzo
Via Duca degli Abruzzi, 173
In Piazza Santa Maria, al centro del quartiere latino, s'innalza la Basilica dedicata alla Madonna. Si narra che la chiesa, oltre a nascondere incalcolabili tesori, fu eretta nel luogo dove un pastorello scoprì, in una grotta, una fiammella ardente davanti all'immagine della Madonna che nessuno aveva visto prima. Sulla grotta si costruì prima un altare e poi una chiesetta in legno. Si può affermare che la chiesa di Santa Maria, che da un'epigrafe posta sotto l'attuale sacrestia venne iniziata nel 1217 e ultimata nel 1239, appartiene allo stile gotico federiciano, con influenze francesi ed islamiche, tutte fusesi nella corrente normanna predominante in quell'epoca in Sicilia: un gotico sobrio e, solo apparentemente, discontinuo.
Costruita in conci di materiale lavico, la struttura ne
fu alterata in parte alla fine del '500 e successivamente nell'800.
L’attuale assetto della Basilica è il risultato di contributi architettonici che vanno dal XIII secolo fino al 1863 (rifacimento del Campanile), fino ancora
ai restauri dei nostri giorni. Lungi dal creare dissonanze, i diversi apporti stilistici si sono fusi in
modo armonico e unitario. All’esterno, interamente realizzato in neri blocchi di pietra lavica, oltre al campanile bicromo che svetta sulla facciata, movimentata da archetti, sculture e rosoni di arenaria, interessanti sono i due portali quattrocenteschi di nord e sud, quest’ultimo con bassorilievi scolpiti, e le absidi merlate, con alla sommità lo stemma marmoreo del paese.
Le tre
Absidi che fanno parte dell'originaria costruzione si presentano a forma di torrioni merlati. L'Abside centrale, la più alta, è ornata da un giro d'archetti sostenuti da capitelli e colonnine pensili. Si noti sopra un caratteristico cordone a scacchi. A sinistra
dell'Abside centrale nell'angolo del fianco destro della chiesa e ollocato lo scudo con il bassorilievo del Leone rampante, simbolo della città.
Salendo per Via Umberto I, sul lato sud della Basilica, uno sguardo va rivolto alle trifore, bifore e monofore che si affacciano sul corso, ancora pavimentato con piastre di pietra lavica lavorata
artigianalmente, senza trascurare il portale di Mezzogiorno, opera del primo quattrocento, ornato nella lunetta di una bianca
statuetta marmorea della Scuola Pisana, raffigurante la Madonna. Nel periodo tra il 1825 ed il 1863 per opera dell'architetto Cavallari fu completata la facciata e ricostruito
l'attuale campanile (l'originario risale al XIII secolo).
Guardando l'elegante campanile, maestoso e di grande effetto, non possiamo non notare i rilievi architettonici di calcare bianco che contrastano col nero dei blocchi di pietra lavica. Aperto in basso da ampie arcate, e composto nel secondo e nel terzo ordine da monofore accoppiate a striscie bianche e nere. La sommità del campanile dove vengono ospitate le grosse e pesanti campane presenta delle trifore mitrate.
Sul lato nord della Basilica "Tramontana" fa riscontro al portale di Mezzogiorno un altro portale, non di eguale pregio artistico ma sempre artisticamente valido. Originariamente ornava la facciata della chiesa.
In fondo "La Tribonia" sorretta dalle arcate di un portico; un tempo la strada passava di la.
Dai balconi che sporgono sul fiume possiamo godercii la bella vista dell'Alcantara e del Ponte a Sette Archi.
All'interno della Basilica, a croce latina con le tre navate scandite da una fuga di nere colonne monolitiche,vsormontate da capitelli di gusto floreale,
si può ammirare: l’affresco bizantino della Madonna del Pileri, legato alla leggenda sull’origine della chiesa. Ricco è il patrimonio artistico;
oltre ai quadri di Velasques, "IL martirio dei Santi Filippo e Giacomo", "Il martirio di S. Andrea", "L'Annunciazione", "L'incoronazione di Maria Vergine",
"La Sacra Famiglia"; degni di uno sguardo particolare sono i due quadri "La salvezza di Randazzo"di Girolamo Alibrandi, e la già citata " Madonna del Pileri" di cui si sconosce l'autore.
L'opera del pittore messinese posta sopra il Portale di Mezzogiorno, ci mostra la città di Randazzo ai piedi della Madonna che prega Cristo per salvare la città dalla lava.
La leggenda narra che la Madonna apparve ad un vecchio contadino promettendogli che la sua città non sarebbe mai stata coperta
dal terribile fuoco dell'Etna. Si noti come appariva Randazzo nel XVI Secolo.
IL secondo di gusto bizantino sopra il Portale di Tramontana raffigura la Madonna col Bambino braccio.
Si racconta che grazie al ritrovamento di questo quadro, appeso ad un pilastro di una grotta, da qui Madonna de Pileri", nacque la prima chiesetta.
Prima di lasciare la Basilica, soffermiamoci a visionare le opere di Giovanni Ganiglia, "La Dormizione", "L'Assunzione" "l'incoronazione di Maria Vergine.