Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Museo Civico e Pinacoteca Luigi Sturzo-Caltagirone
I Musei Civici di Caltagirone occupano attualmente le sale dell'antico edificio del Carcere Borbonico costruito alla fine del '700 dall'architetto siracusano Natale Bonaiuto
e di recente restaurato. Il museo è diviso in tre sezioni: sezione archeologica, pinacoteca, raccolta storica.
Le raccolte hanno avuto origine dal "Gabinetto di Archeologia e Storia naturale" voluto nel 1843 dal Prof. Emanuele Taranto Rosso, scienziato, umanista e politico
calatino di grande levatura. L'istituzione ufficiale dei Musei si ebbe tuttavia nel 1914 grazie all'opera di don Luigi Sturzo, allora prosindaco della città.
Dopo un lungo periodo di disinteresse che ha causato in qualche caso il degrado delle collezioni, i Musei Civici di Caltagirone hanno ripreso la loro attività
negli anni '80 grazie ad un forte impegno delle Amministrazioni cittadine. Le esposizioni del museo ebbero la loro prima sede in un'aula del Collegio dei Gesuiti;
passarono poi nel 1950 nella Corte Capitaniale, quindi nel Palazzo Reburdone, dove permangono alcuni servizi. Nel Palazzo Libertini di San Marco sono inoltre ospitate
le infrastrutture aperte al pubblico: archivi, biblioteca, laboratorio etno - antropologico, sala didattica, ufficio tecnico, laboratorio di restauro e direzione.
Le collezioni si articolano in Sezione archeologica, Pinacoteca e raccolta storica del Museo. collocate nello stesso edificio, seppur in attesa di una collocazione autonoma,
sono le ceramiche contemporanee di artigianato, che costituiscono il nucleo della "Mostra Permanente della Ceramica".
La Sezione archeologica offre un'essenziale ma significativa panoramica della ricchezza archeologica della città e del territorio dall'età preistorica all'Alto Medioevo.
Particolarmente interessanti sono i reperti provenienti da importanti centri come Sant'Ippolito, dalle necropoli della Rocca e della Montagna e per l'età greca anche da
centri come San Mauro, Altobrando e Piano Casazze.
La Pinacoteca presenta un'interessante raccolta di dipinti che documentano la ricca attività artistica della città nel periodo che precede e segue il disastroso sisma del
1693. In particolare si segnala la tavola raffigurante Sant'Antonio da Padova, probabilmente parte di un polittico, recentemente restaurata:
si tratta di un'opera di sapore arcaicizzante, attribuibile ad un maestro siciliano attivo nella prima metà del '500. Di raffinata eleganza sono la tela con Gesù nell'orto,
riportata all'opera di Epifanio Rossi le cui opere sono largamente diffuse a Caltagirone , il dipinto con la Madonna del Rifugio, opera datata al 1627, firmata dal licatese
Giovanni Portaluni; la tela della fine del XVIII secolo con la raffigurazione di San Benedetto, riconducibile a Gaetano Mangano.
La raccolta storica del Museo offre una interessante documentazione costituita da opere di carattere sacro e civile, numerose epigrafi commemorative o relative a privilegi
e possessi cittadini. Di grande interesse sono il grandioso fercolo di San Giacomo in legno dorato e argento, opera cinquecentesca dell'artista napoletano Scipione di Guido,
un presepe assai pregevole di padre Benedetto Papale e la ricca portantina vescovile degli inizi del XIX.
Orario apertura:
martedi ore 09.30 - 13.30 e 16.00 - 19.00
mercoledi e giovedì ore 09.30 - 13.30
venerdi e sabato ore 09.30 - 13.30 e 16.00 - 19.00
domenica ore 09.30 - 12.30 e 16.00 - 19.00
Lunedì chiuso
Ingresso gratuito
Infoline: tel. 0933.31590