Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Parco Archeologico di Occhiola-Grammichele
feudale distrutto dal terremoto del 1693, che devastò l’intera Sicilia orientale e rase completamente al suolo il borgo.
Il principe di Butera e barone del feudo, Carlo Maria Carafa Branciforti, signore di Occhiolà, resosi conto che non sarebbe stato possibile ricostruire una nuova città sulle ceneri di quella
distrutta dal sisma, decise di rifondare il centro urbano, dandogli il nome di Grammichele, più a sud, su una zona pianeggiante. Sulle colline di Occhiolà,
a partire da quel momento, il tempo e la storia sigillarono intatta una complessa stratificazione archeologica che si sviluppa dall'età preistorica sino al 1693.
Il Parco Archeologico di Occhiolà è strutturato al suo interno in percorsi di visita differenziati (anche per i disabili) che rendono fruibili ed integrano tutti
i beni archeologici, storici, ambientali e paesaggistici. Itinerari sostenuti da attrezzate aree di accoglienza, ristoro e documentazione a supporto di una visita
al parco confortevole ed emozionante. Le attività di animazione e le mostre temporanee organizzate in appositi spazi, assieme alla gastronomia tipica e alle tradizioni
culturali riproposte in loco, sono fonte di continuo interesse e novità per i visitatori del parco. E' altresì possibile, su prenotazione, partecipare ai campi scuola
archeologici che vengono sistematicamente svolti sul sito. Il percorso all'interno del Parco si sviluppa attraverso l'antica via che dalla piazza principale del paese portava al palazzo baronale. Attualmente lungo la via si possono ammirare i ruderi delle chiese e delle abitazioni degli Occhiolesi.
L'area archeologica di Terravecchia ha un'estensione di circa 130ha. La sua storia inizia agli albori dell'XI secolo ca. Abitata da Siculi, Ausoni, Greci,
Romani, Arabi e tanti altri popoli che si susseguirono nel corso dei secoli e crearono in questi territori una stratigrafia culturale di circa 3000 anni, unica nelle sue
peculiarità. L'area ha restituito diverse bellezze artistiche uniche per la loro importanza storica, dai corredi funebri delle necropoli alle
statuette votive dei santuari dedicati a Demetra e Kore, alle strutture abitative pertinenti all'insediamento siculo-greco della presunta Eketla che nel V secolo a.C.
partecipò alla confederazione sicula voluta da Ducezio.
La città si sviluppava sui vari poggi della contrada e occupava una posizione strategica in quanto da qui si poteva controllare la via di
comunicazione che univa la Piana di Catania a quella di Gela. Eketla fu distrutta dai Romani durante la prima guerra punica (264-241 a.C.). I poggi della contrada di
Terravecchia, in seguito, furono occupati dalla città medievale di Occhiolà, il feudo del principe Carlo Maria Carafa Branciforte, distrutto l'11 gennaio
del 1693 da un terremoto che interessò la Sicilia orientale.
Orario visite:
orario invernale 9.00 - 13.00 e 15.00 - 1700
orario estivo 16.00 - 19.00
Comune Servizio Parco Archeologico Infoline: Tel. 0933.944855