Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Parrocchia San Michele Arcangelo
La Chiesa si affaccia davanti ad un ampio spiazzale, un tempo luogo di sepoltura. Definita "il tempio dei francesi", si presuppone che fu costruita tra il 1100-1200 ma
non si sa se sotto la dominazione normanna o angioina. La Chiesa, originariamente di piccole dimensioni, ha subito diversi cambiamenti. Nell'800 fu abbellita di stucchi
e decorazioni tra cui i pregevoli affreschi presenti lungo le volte e le pareti firmati dagli artisti Francesco e Giovanni Vaccaro (1835). Memorabile la visita dei sovrani
Ferdinando II di Borbone e Maria Teresa d'Asburgo-Lorena, i quali contribuirono all'abbellimento della Chiesa attraverso l'impianto di una nuova pavimentazione,
oggi non più presente.
Tra l'800 e il '900 fu modificata la facciata attraverso artistici disegni di mattoni di terracotta voluti dall'arch. Francesco Basile di Palermo. In seguito furono
erette le due torri campanili caratterizzate da un'originale merlatura superiore fino all'attuale conformazione. Interessante è l'avvenimento che ha segnato questa
Chiesa e tutto il paese, ovvero il passaggio dell'eremita beato Guglielmo da Scicli il quale, tornando a piedi da Palermo dopo una visita all'amico Re Federico III (1296-1336),
fermatosi per riposare presso una sorgente sporca, ebbe un'emorragia al naso e le gocce di sangue cadute nell'acqua sporca e limosa la tramutarono in fresca e pulita.
Guglielmo, per gratitudine dell'aiuto ricevuto dai contadini che assistettero al miracolo, diede in dono l'attuale crocifisso ligneo presente in Chiesa.