Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di S. Giovanni Battista-Vizzini
Via Dafnica, 130
La Chiesa di San Giovanni Battista (Protettore della Città) è molto antica, pare che fosse chiamata "Delle Vigne" sorgendo appunto in mezzo ad estesi vigneti,
fatto vicino al vero se consideriamo che l'attuale Chiesa frutto di molteplici ricostruzioni, fino ad alcuni decenni orsono, era quasi scissa dal centro abitato.
Nel 1528 il Comune di Vizzini la ingrandì, ma la ricostruzione più consistente fu quella posteriore al terremoto del 1693, su progetto del vizzinese
G. B. Giarrusso. Nel 1721 fu ricostruita ad opera di Antonio Bonaiuto di Siracusa e divenne la più grande della città, nel 1860 Giuseppe Failla,
capomastro locale, portò a termine la seconda sopraelevazione. Fu eretta parrocchia autonoma nel 1931 da mons. Giovanni Barbiggia.
Oggi si presenta a croce latina, in stile tardo rinascimentale, a tre navate sovrastate da una altissima cupola e un campanile.
Il suo ricco prospetto e il campanile di pietra intagliata sono in stile barocco.
La facciata è abbellita da colonne e da numerose Statue. In alto sotto una nicchia, prima del terremoto del 1990 esisteva una statua di San Giovanni Battista.
L'interno, è maestoso, corredato da molti stucchi eseguiti dal Bonajuti e impreziosito dagli altari laterali in stile rococò.
Pregiati l'organo barocco-rococò, le tele, di notevole valore artistico, raffiguranti la deposizione della Croce, la Madonna con S. Giuseppe, S. Filippo,
e un'antica Via Crucis su tela ad olio.
Custodisce inoltre le statue di cartapesta di S. Giovanni (1530), S. Giuseppe col Bambino, di Maria Ausiliatrice, della "Vergine Addolorata" che è portata a
spalle da molti fedeli, e il reliquario di legno scolpito e dorato. Vincenzo Archifel, conosciuto e stimato tra i migliori rari cesellatori e scultori del 1500 insieme all'altro celebre statuario Francesco Di Milana nel 1533,
terminarono la statua di San Giovanni Battista. Lo sguardo è di fuoco con occhi grandi e sporgenti, gote asciutte scavate dal digiuno, aspetto duro, capelli lunghi cadenti e ciocchi sulle spalle,
con scheletro trasparente attraverso i magrissimi muscoli sopra i quali s'informa la pelle.
La statua è vestita di un povero sudario legato alla vita il quale lascia scoperte le braccia e la parte superiore del torace. La statua è alta mt.1,75 realizzata con della carta pesta e legno. La figura tiene il piede destro in avanti
in atto di riposo, la testa mossa alquanto a destra.
Dall'archivio della Curia Vescovile di Caltagirone Vol. n. 90035, 4 settembre(1774); di Don Michelangelo Maugeri, Don Pompeo Cafici dei Baroni di Calofurno.
La venerabile Basilica di San Giovanni Battista della città di Vizzini si scorge in un sito tale, che la facciata della porta Grande riguarda l'occidente, la tribuna
dell'altare Maggiore è posta dalla parte dell'oriente, l'ala sotto il campanile dona a tramontana e guarda in gran parte la città. L'altra ala all'opposto a cui si
trova collaterale all'opposto la Sacrestia è di rimpetto al mezzo di si distingue la Chiesa in una navata a due ali a lato formate da sei archi e da altrettanti pilastri
in lungo per ognuna. Sono in essa Chiesa in numero di quindici cappelle nella parte destra formate da tre cappellani circolari.
L'altare Maggiore, un crocifisso mobile di carta pesta, con una croce di legno; un quadro grande largo palmi sedici e d'alto palmi ventiquattro, del Battesimo di Gesù
Cristo ministrato da San Giovanni. Nella seconda cappella di San Giovanni Battista, troviamo un crocifisso di legno con croce di madreperla; una custodia di legno lavorata
a petto d'oca, con suoi scudi di legno intagliati nei quali di basso si rilevano molte figure di personaggi della vita del Santo, in argento; la cappella di legname dipinto
di guazzo di architettura entro vi è la statua di San Giovanni larga palmi otto e alta palmi 14; un quadro dipinto a guazzo con figura di San Giovanni davanti alla cappella,
con due corde si levava in su e giù per nescere la statua. La terza cappella della Addolorata, dove vi è una società di uomini e donne eretta nell'anno 1751 sotto titolo
Maria dei sette dolori. Dentro la cappella si seppellivano i cadaveri di personaggi illustri e nobili (tanto che nell'inventario si ritrovano numero otto sacchi di tela
con suoi visiere per seppellire i cadaveri).
La quarta cappella è dedicata a Maria Santissima del Soccorso; si trova una statua di Maria Santissima del Soccorso con Gesù
Bambino in braccio, ed un'anima sotto con una grande cornice di legno dorata sopra il blu che fa fregio alla cappella, in essa vi sono tredici scudi intagliati che
riportano le reliquie; troviamo un quadro piccolo con cornice ovale intagliato e dorato di mistura con due puttini dorati. Cappella quinta è dedicata al Patriarca San
Giuseppe di proprietà della venerabile congregazione. La sesta è dedicata a San Paolino vescovo di Nola; si trova un quadro grande senza cornice dipinto sopra tela;
un altare di legno portatile. La settima cappella è dedicata a: Santi Cosma e Damiano; si trova un quadro grande dei raffigurante i tre Santi, una cornice di legno
intagliato. L'ottava cappella è dedicata a San Venanzio Martire con Maria del Carmine; troviamo un quadro grande di San Venanzio e di San Spiridone. La cappella
nona è dedicata a San Marco Evangelista; un quadro grande di San Marco senza cornice è posto sulla cappella. La decima cappella è dedicata a San Cristoforo Martire.
Troviamo un quadro grande. L'undicesima cappella è dedicata al Santissimo Crocifisso, un crocifisso grande di carta pesta con sua croce nera; un quadretto di San
Stanislao è posto in alto. La dodicesima cappella è dedicata a San Giovanni Crisostomo.
La tredicesima cappella è dedicata all'Immacolata Concezione.
La quattordicesima cappella è dedicata a San Filippo Neri. La quindicesima cappella è dedicata alla visitazione ossia a Santa Elisabetta; troviamo un quadro antico
sopra tavola della Visitazione con cornice dorata.
Uno dei due organi consiste in due grandi tavoloni tutti dorati di quindici registri, con una cantoria anch'essa dorata con all'interno numero dodici statuette dei
Santi apostoli, posto vicino il Pulpito della Quaresima. L'altro organo piccolo e portatile con sue maniglie e quattro pertiche che serve per la festività di quando
nesce San Giovanni.