Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di S.Francesco di Paola-Vizzini
Via Ginnasio
Partendo da Piazza Umberto e imboccando la via San Giovanni, via dell'Arco e via Ginnasio, vicino ad una scalinata si arriva alla Chiesa di San Francesco di Paola, ex Convento dei Minimi. Fu dedicata al primo Patrono di Bidi "San Pancrazio", divenuto poi vescovo di Taormina. In seguito si dedicò alla "Santa Trinità" e alla "Madonna di Monferrato".
Costruita intorno al "400" dopo Cristo, fu rifatta nel 1724, e secondo quanto riportato dal "Regesto dei conventi esistenti in Sicilia nel 1649", il convento dei minimi fu fondato nel 1578 presso la chiesa di S. Pancrazio; l'edificio venne occupato solamente nel 1614, dietro le pressioni dei su nominati giurati e di Don Francesco Gravina.
La chiesa ha un'interessante altare in pietra scolpita in stile barocco e vi si conserva anche la "Madonna dei Bagni" detta anche della "acqua" che vi fu portata dopo essere stata trovata nella grotta dove le donne andavano a lavare i panni.Da Ferdinando II detto "il cattolico" fu nominata "Patrona della città". Nel convento attiguo, oggi sede di una casa per anziani, ebbero dimora i "Padri della Mercè", qui si possono oggi ammirare alcune tele risalenti tra la fine del 1500 - 1600 raffigurante la "Madonna del Rosario" con Bambino, la "Madonna del Pericolo" e altri dipinti.
La chiesa di San Francesco di Paola presenta una impostazione planimetrica ad aula rettangolare. All'interno della navata, l'ordine architettonico dorico ripartisce i prospetti laterali maggiori in quattro sezioni, e definisce le trame dell'apparato decorativo in stucchi a rilievo. Nella parete di fondo della navata è collocato l' altare maggiore, sopraelevato da tre gradini e costituito da una macchinetta scenografica di architettura con colonne libere. La facciata è costituita da una superficie piana ad impianto retto e squadrato, interamente realizzata in conci di pietra squadrata, segnata dalla presenza dell'ordine gigante di stile dorico. La parte sommitale si conclude con un timpano triangolare in aggetto il cui profilo rivela l'impostazione della retrostante copertura a due falde. Le coperture a falda inclinata sono costituite da un sistema di capriate lignee che hanno il compito di sorreggere i sovrastanti arcarecci in legno, il tavolato ed il manto di copertura in coppi alla siciliana.