Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Eremo di S. Rosalia
Il seicentesco Eremo di S.Rosalia, magnifico esempio di architettura ambientale, si staglia imponente nel bosco di querce della Quisquina a circa 1000 metri di altitudine. Il complesso architettonico, ricco di storia e di fascino spirituale, fu costruito a partire della fine del 600 , intorno alla prima grotta dove S.Rosalia condusse vita eremitica.
“In seguito alla scoperta della grotta della Quisquina 24 agosto 1624, gli stefanesi chiesero le reliquie della Santa al Cardinale Doria, Arcivescovo di Palermo, e le ottennero. Collocate in uno splendido mezzo busto d’argento, con solenne accompagnamento il 25 settembre 1625 furono portate a S.Stefano. Allora si pensò alla costruzione di una piccola chiesa accanto alla grotta. E’ dell’11 novembre 1625 la bolla del Vescovo di Agrigento per costruire la chiesa. Nel 1630, quando fu terminata, vi si cominciò a celebrare in tutti i giorni festivi la Messa, “ob commoditatem vicinorum”. Come primo eremita della Quisquina si ricorda il romano Santo dei Santi, custode della cappella di S.Rosalia. Tra i primi sacerdoti che si dedicarono al culto di S.Rosalia Melchiorre Fornaia e Filippo Comparetto.La fama della Quisquina si diffuse prestissimo,si che da lontani paesi d’Italia si venne alla Quisquina , per
condurvi vita monastica.
Nel 1690 decise di recarsi alla Quisquina un ricco negoziante genovese, Francesco Scassi; con tre suoi compagni con i quali condusse vita monastica. Era signore di S.Stefano Gaetano Ventimiglia, e a lui lo Scassi manifestò il proposito di costruire delle cellette accanto alla Chiesa. Il 14 luglio 1693, P. Michelangelo dei Cappuccini di Bivona, benedisse gli abiti che indossarono gli eremiti. In seguito il ricco mercante pensò di ampliare l’eremo costruendo altre cellette a sue spese e con offerte del principe Gaetano Ventimiglia e del popolo. Francesco Scassi fu nominato superiore e amministratore dell’Eremo...Nel 1727 la Chiesa dell’Eremo fu dichiarata “sacramentale” e succursale della Matrice di S.Stefano.L’Eremo della Quisquina divenne sempre più importante e più numerosi divennero gli Eremiti. La regola fu dettata dai Domenicani e dai Gesuiti.
Insigne eremita fu P.Ignazio Traina, nato a S.Stefano nel 1721. Uomo colto ed architetto, ideò il nuovo piano della Matrice di S.Stefano ed il nuovo convento con la Chiesa della Quisquina. Il convento e la Chiesa furono costruite con il contributo di Giuseppe Emanuele Ventimiglia signore di S.Stefano.
Alla fine dello stesso secolo era nel convento il patrizio modenese Antonino Boccolari...fu esemplare per umiltà e per generosità. A sue spese fece costruire la strada suggestiva che attraversa il bosco dell’eremo.
Quando morì a 34 anni il popolo volle che il suo corpo fosse inumato nella chiesa Madre, presso la cappella di S.Rosalia...Alla Quisquina furono invitati i fratelli Manno Vincenzo e Antonino, pittori di notevole fama . Antonino rimase alla Quisquina come Eremita. A loro si devono gli affreschi che abbellirono la Chiesa...Famosissimo era l’Eremo agli inizi dell’800; Vescovi e principi vennero a visitarlo. Nel 1807 vi si recò il Re delle due Sicilie, Ferdinando IV...”Calogero Messina “La Quisquina” 1973. Il 14 giugno 1908 il Cardinale Lualdi, Arcivescovo di Palermo, è venuto all’eremo della Quisquina in pellegrinaggio, accilto dall’Arciprete Emilio Cannella e dalle autorità del paese. Dopo avere ascoltato la Messa, volle andare a visitare la grotta. Quel giorno fu un grande e indimenticabile ricordo per tutta la popolazione di S.Stefano . Le cronache del tempo descrissero quello avvenimento che segnò la storia del eremo. Oggi non esiste più la comunità dei frati della Quisquina ”.
Il Santuario con l’intero complesso monumentale dell’eremo, l’11 gennaio 2006, dalla Presidente della Regione Siciliana è stato dato alla Curia di Agrigento. Rettore e amministratore dell’eremo della Quisquina Mons. Antonino Massaro.
Il 3 settembre 2004 il Cardinale Salvatore De Giorgi, Arcivescovo di Palermo, ha visitato l’eremo della Quisquina. Ha celebrato la Messa nello spiazzo dell’Eremo con la partecipazione di una grande folla di fedeli, delle autorità locali e dei Sindaci dei paesi vicini e di tanti sacerdoti.. Il Prof. Calogero Messina alla conclusione della celebrazione ha tenuto un erudito discorso presentando la storia dell’eremo e di S.Rosalia. L’eremo della Quisquina, dove si trova la prima grotta abitata da S.Rosalia, è meta di continui pellegrinaggi di fedeli provenienti da tanti paesi della Sicilia, dell’Italia e da altre nazioni: Polonia, Germania e Francia.