Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Monte Capodarso e Valle Imera Meridionale
La Riserva naturale orientata Monte Capodarso e Valle dell'Imera Meridionale è una riserva naturale regionale della Sicilia istituita nel 1999 e compresa nei territori dei comuni di Caltanissetta, Enna e Pietraperzia.
Ha una forma irregolare e si estende lungo il corso del fiume Imera Meridionale, tra le falde del Monte Capodarso e del Monte Sabucina.
Tra le maggiori aree protette dell'Isola, include, le gole di Capodarso, la Grotta delle Meraviglie con cavità inesplorate,
i resti di un centro indigeno ellenizzato, con una scala antichissima scavata nella roccia.
Nelle immediate vicinanze della riserva, in condrata Terrapelata, sono presenti le maccalube di Caltanissetta, una zona interessata da fenomeni di vulcanismo
di tipo sedimentario.
L'area della Riserva è stata inserita nell'elenco dei siti di importanza comunitaria, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, e nel Network dei Geoparchi europei,
all'interno del Parco Rocca di Cerere. Intorno all’Imera Meridionale e ai suoi affluenti si trovano inoltre le miniere, oggi abbandonate, da cui si estraevano minerali di zolfo, salipotassici e salgemma.
Flora
L’ambiente naturale e agricolo della Valle presenta differenti ecosistemi e, a seconda degli ambienti, la flora cambia e si adatta. Le entità botaniche sin ora censite per la Valle dell’Imera Meridionale sono 505.
Tra queste alcune risultano di particolare interesse geobotanico: sono infatti presenti elementi endemici a distribuzione limitata. La copertura boschiva naturale è
però del tutto assente, la vegetazione della Valle è infatti stata fortemente influenzata dall’azione dell’uomo. L'originale copertura boschiva è
oggi del tutto assente ed al suo posto prevalgono aree a vegetazione steppica, con prevalenza di sparto steppico (Lygeum spartum)
e ampelodesmo (Ampelodesmos mauritanicus), o aree a gariga, con Thymelaea hirsuta e Thymus capitatus. Attorno ai corsi d'acqua si ritrova inoltre una vegetazione
tipica dei pantani salmastri costieri. Le rupi calcarenitiche della valle ospitano una vegetazione rupestre che comprende l'atamanta siciliana (Athamanta sicula),
la silene fruticosa (Silene fruticosa) e la borracina (Sedum sediforme).
Tra le numerose specie endemiche vanno ricordate il malvone d'Agrigento (Malva agrigentina), il cavolo villoso (Brassica villosa subsp. tinei), il Limonium optimae,
l'astro di Sorrentino (Aster sorrentinii), l'ofride palermitana (Ophrys panormitana), l'aristolochia (Aristolochia clusii) e il pigamo calabrese (Thalictrum calabricum).
Fauna
La Valle dell’Imera Meridionale è sempre stata ambiente di studio di ornitologi e naturalisti, è infatti un luogo di migrazione primaverile ed autunnale dell’avifauna.
Nella zona sono presenti circa 150 specie di uccelli, di cui almeno 60 nidificanti. Sono presenti anche rari esemplari di mammiferi e rettili.
La riserva è tappa delle rotte di migrazione primaverile ed autunnale di molte specie di uccelli tra cui l'airone cinerino (Ardea cinerea), la garzetta (Egretta garzetta),
il codone (Anas acuta), la folaga (Fulica atra), l'albanella reale (Circus cyaneus). Altre specie nidificanti sono il cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus),
l'occhione (Burhinus oedicnemus), il corriere piccolo (Charadrius dubius), il germano reale (Anas platyrhynchos), la gallinella d'acqua (Gallinula chloropus),
il falco di palude (Circus aeruginosus), la cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), il cannareccione (Acrocephalus arundinaceus) e il tarabusino (Ixobrychus minutus).
Tra i mammiferi si possono osservare il gatto selvatico, l'istrice, il riccio, la donnola, il coniglio selvatico e la volpe, mentre l'erpetofauna è rappresentata
dall'inoffensivo saettone (Zamenis longissimus) e dalla tartaruga palustre siciliana (Emys trinacris)