"Il nemico ha iniziato le operazioni di sbarco in Sicilia.
Ho ferma fiducia che la popolazione italianissima dell'Isola darà alle truppe che si accingono a difenderla il suo concorso spirituale e materiale.
Uniti da una sola volontà , cittadini e soldati opporranno all'invasore un fronte unico che stroncherà la sua azione e manterrà integra questa terra preziosissima d'Italia.
Viva il Re - Viva il DUCE "
Gen. Guzzoni
A causa della debolezza aerea e navale dell'Asse, l'intero carico della difesa della Sicilia cadde sulle sue forze di terra. Tutte le formazioni italiane in Sicilia formarono parte della sesta armata, comandata fin dal maggio 1943 dal Generale d'Armata Alfredo Guzzoni. Esso aveva due corpi XII e XVI, comprese cinque divisioni costiere, due brigate costiere ed un reggimento costiero tutte formazioni statiche disposte intorno alla costa, ma di basso morale e poco valore combattente e quattro divisioni di campo: la 4a (Livorno), la 26a (Assieta), la 28a (Aosta) e la 54a (Napoli). In aggiunta, c'erano cinque porti e comandi di difesa di base navale, parecchie unità di difesa indipendenti dell'aerodromo e cinque gruppi mobili posizionati in punti chiave interni. La spina dorsale del presidio dell'isola, comunque, erano le due divisioni tedesche dell'isola: 15° Divisione ' Panzergrenadier ' e la Divisione ' Panzer ' di Hermann Goering. La divisione 15° ' Panzergrenadier ' aveva 15.000 unità forti, ben rifornite, ben addestrate ed aveva almeno 60 carri armati. La ' Hermann Goering ' ne aveva circa 17.000 forti e circa 110 carri armati, inclusi 17 pesanti PzKpfw VI Tigers. Le divisioni erano state di recente ricostituite e non erano al massimo di preparazione e di efficienza. Nominalmente, e per ragioni politiche, le due divisioni erano state poste sotto il controllo tattico del generale Guzzoni. In realtà esse erano controllate dal Tenente Generale Fridolin Von Senger und Etterlin, l'ufficiale di legame tedesco tra il Maresciallo di campo Albert Kesselring in Italia e Guzzoni.
Nel D- Day, la disposizione dell'Asse era come segue: le due divisioni Aosta e Assieta e due terzi della 15° ' Panzergrenadier ' erano nella Sicilia occidentale, a guardia di Palermo; le divisioni Livorno e Napoli insieme al grosso della divisione di Hermannn Goering si trovavano nella parte centro e sud orientale dell'isola, pronte a contrastare una invasione da sud; ed un battaglione tedesco, ' Kampfgruppe Schmaltz ' (composto da una forza armata della H.Goering ed un reggimento di ' Panzergrenadier ' della Divisione ' Panzergrenadier ' ), era posizionato nei pressi della costa orientale, proprio davanti Catania. Nel complesso in Sicilia c'erano circa 40.000 truppe tedesche e 230.000 italiane.
Il ponte "Ponte Grande" sul fiume Anapo, appena a sud del porto di Siracusa, sito dell'attacco sfortunato degli aliante la notte tra il 9 ed il 10 luglio. Degli otto alianti che trasportavano la forza del colpo di mano, solo una, " Horsa n. 133 ", che trasportava un plotone della seconda ' Sud -Staffordshires ' sotto il Tenente L. Whiters, atterrò nella posizione corretta LZ proprio ad est del ponte. Essi procedettero intrepidi, attaccarono il fortino difendendo il ponte e rimossero le cariche di demolizione. Arrivarono più uomini e entro l'alba alcuni della 73 ' Red Devils ' presero gli obiettivi vitali . Presto gli italiani contrattaccarono con mortai e quattro carri armati. Le truppe aeree tennero finché, alle 3.30 del mattino. Dei tredici uomini rimasti illesi, solo otto cercarono di scappare verso sud. Mezz'ora dopo la seconda " Royal Scots Fusiliers ", a capo della quinta Divisione, che da quel momento era arrivata sulla terraferma più a sud, arrivò ed immediatamente prese d'assalto il ponte con i ' Bren carriers ', allontanando i nemici e soccorrendo i guidatori di alianti catturati. Del ponte originale rimangono i pilastri e la rampa nord.
Benvenuto in Virtualsicily.it!
Il portale di informazione e cultura sulla Sicilia!