Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Sicuramente l'isola venne abitata quando l'uomo raggiunse uno stato avanzato della navigazione ,circa 5000 anni fa, nel neolitico.. Per trovare i primi abitanti dell'isola i "Sesioti" bisogna, infatti, risalire al III millennio a.C.; ad attirarli molto probabilmente è l'ossidiana,la pietra nera e lucida, ottima per la fabbricazione di armi e strumenti da taglio, considerata l'oro della preistoria e tanto preziosa da convincere questa popolazione, proveniente forse dall'Africa forse dalla Spagna, ad affrontare la pericolosità del viaggio insieme alle difficoltà di sopravvivenza, in un'isola così piccola e lontana. Della loro civiltà ci rimangono maestosi monumenti funerari "Sesi" e i resti di capanne e del ciclopico muro, alto circa 8m e lungo più di 200, eretto a protezione del villaggio e considerato il più grande muro preistorico del Mediterraneo finora scoperto. Alfonso Manaresi scrive nel suo lavoro "L'Ellade Eterna": "... poco o nulla sappiamo della vita dei neolitici. Una singolare delicatezza d'animo dimostrano nei loro usi funebri. Seppelliscono infatti i loro morti amorosamente rannicchiati..." Secondo Bernabò Brea, il popolo neolitico abitava la Siria settentrionale e l'Anatolia meridionale. A questo popolo attribuisce abilità navigandi e difatti egli suppone che abbia attraversato il mediterraneo pervenendo in Italia, in Africa settentrionale, in Spagna e in Francia. Si suppone che i neolitici siano venuti a Pantelleria dalla Tunisia e precisamente da Kelibia e che abbiano fatto più viaggi, dovendo trasportare bagagli, persone, animali. La data dello sbarco risalirebbe ad oltre 5000 anni fa con l'approdo nella cala di Modica (Mursia) . Presero dimora a Cimillia ed edificarono capanne in muratura addossate le une alle altre e inoltre recintarono l'abitato di un mastodontico muraglione, di cui rimane il lato Est. Nulla si è reperito che ci possa far parlare della fine dei Sesioti, né del periodo compreso fra la loro scomparsa e l'arrivo dei Fenici. In questo lungo lasso di tempo, compare Ulisse, turista nell'Isola. Difatti nel primo canto dell'Odissea si legge: "... in mezzo al mare in un Isola, ov'è l'umbilico del ponto..." è nel quinto canto "... ma quando all'Isola giunto fu poi, che remota sorgeva..." e infine nel canto VII "...sorge un'Isola Ogigia nei gorghi remoti del mare...". Orbene, se il centro del Mediterraneo è il canale di Sicilia, se il centro del canale di Sicilia è un'Isola, l'ombelico di questo canale è l'isola di Pantelleria, Ogigia, la dimora di Calipso, la bella ninfa che Ulisse ammira nella "grande spelonca" cioè nella grotta di Sateria, l'unica che abbia analogia con la descrizione omerica.
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