Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Monumentale portale circondato da nicchie in cui s
E’ la chiesa barocca annessa all’antico Collegio costruita a partire dal 1571 per ospitare i Padri gesuiti, molto attivi nella città di Caltagirone dove istituirono una prestigiosa sede universitaria. Aperta al culto nel 1593, venne ricostruita dopo il terremoto del 1693. Sia i terremoti del 1693 e del 1908 che gli eventi bellici del secondo conflitto mondiale, hanno sottoposto la Chiesa a diversi interventi di ricostruzione e riparazione che ha però mantenuto la facciata con il monumentale portale circondato da nicchie in cui sono collocate le statue di santi gesuiti mentre in cima alla facciata sono poste le statue della Madonna, di San Giuseppe e dei santi Pietro e Paolo. L'interno è a una navata, con profonde cappelle e ricco di opere d’arte. Tra queste spiccano: la grandiosa macchinetta lignea con la tela raffigurante la circoncisione di Gesù; il ricco altare barocco con colonne tortili dedicato a Sant’Ignazio di Loyola apostolo della controriforma, fondatore nel 1534 della Compagnia di Gesù , con lo scopo di contribuire alla missione evangelizzatrice della chiesa attraverso la predicazione, l’insegnamento e il servizio; ; il quadro di Santa Maria Maggiore, dono alla Città di san Francesco Borgia; il pulpito ligneo per la predicazione di cui i padri gesuiti furono maestri; gli inserti ceramici del pavimento, opera di maestranze locali. Al 3° altare destro, la Natività, tavola di ignoto fiammingheggiante del sec. XVI, e l' Annunciazione, lunetta di Antonio Catalano il Vecchio; al 3° altare sinistro, la Pietà di Filippo Paladini (1607), con una deposizione dalla croce caratterizzata in senso locale con la raffigurazione di San Giacomo. Quando nel 1767, Ferdinando I di Borbone cacciò i gesuiti dal Regno delle due Sicilie, la Chiesa e parte del Collegio furono affidati alle monache teresiane che vi promossero il culto di Santa Teresa d’Avila.