Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Ex Ospedale dei Bianchi - Corleone
Sito in via Firmaturi, raggiungibile da via Orfanotrofio, il complesso monumentale dell'ex Ospedale dei Bianchi, si presenta qualificato da tre archi a sesto acuto con ghiera e blocchi tufacei disposti a semplice ventaglio, in stile vagamente “chiaramontano”. Il complesso ospedaliero fu eretto intorno al 1400, nel centro storico,per volontà della compagnia dei Bianchi, al fine di assistere i cittadini infermi affetti da malattie acute. All'originale piano terra furono aggiunte, nel 1768, le corsie del piano superiore, raccordate da un elegante scalone in marmo rosso di Scalilli, diaframmato da una loggia tripartita con archi centrici su colonne. L'ospedale comprende anche la chiesa, ad unica navata rettangolare, con volta a botte lunettata e ribassata, a l'annesso Oratorio dei Confrati a pianta ellittica, concluso da una calotta rialzata con lanternino, con presbiterio absidato che raccoglie un pregiato altare ligneo. Un ricco apparato decorativo in stucco vagamente rocaille, forse opera del corleonese Leoluca Guarneri (fine secolo XVIII), culmina con il rilievo del Dio Padre Benedicente, nella calotta absidale, ancora memore della tradizione figurativa isolana che dai Ferraro arriva ai Serpotta. Grave perdita per il patrimonio artistico corleonese, il pavimento maiolicato con la scena del transito di S. Giuseppe del maestro palermitano Nicolò Sarzana, che è andato trafugato nel 2007. All'interno del complesso, prospiciente nella piazzetta laterale omonima vi è la chiesa dell'Annunziata che fu eretta nel 1388 per ospitare la Confraternita del SS. Nome di Gesù; venne spostata nel 1768 per permettere una migliore sistemazione dei locali dell'ospedale dei Bianchi (originariamente la chiesa si trovava nell'attuale ingresso dell'ospedale). Oggi l'ospedale è stato restituito alla città dopo un importante intervento di messa in sicurezza che ne ha preservato la vita; sono stati, infatti, rifatti i solai e la copertura, ed è stato ripristinato l'intero prospetto. La storia di questo luogo è inoltre legata alle vicende del primo capo mafia corleonese, il dottore Michele Navarra, che fece dell'ospedale una cittadella fortificata nella quale nascondere, traffici e movimenti illeciti. Da roccaforte dell'illegalità oggi l'ex ospedale, con il volto ripulito, si è trasformato in roccaforte della cultura e la chiesa dell'Annunziata ha, in occasione del ripristino del manufatto, reistituito la vecchia confraternita del SS. Nome di Gesù con 120 giovani corleonesi.