Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di Santa Rosalia-Corleone
Edificata dopo la scampata epidemia di peste del 1624, quale ex voto dei cittadini corleonesi alla Santa palermitana. La chiesa, sita in piazza Vasi, è ad unica navata rettangolare con abside semicircolare e volta a botte e accoglie, nel suo attuale volto neoclassicheggiante, la mastodontica vara lignea dorata del Crocifisso della Catena, eseguita nel 1668 dal ciminnese Francesco Reina, su un probabile disegno di Paolo Amato, dietro commissione della confraternita delle Cinque Piaghe. Tale crocifisso fu trovato in una casa dell'antico quartiere lombardo, in fondo ad un pozzo con un cero acceso. Da allora questo crocifisso divenne oggetto di speciale devozione, una sorta di interlocutore soprannaturale al quale potersi rivolgere senza temere angherie e ritorsioni. Con fiducia e bontà i contadini gli cantavano: ”Acqua o senz'acqua lu pani vulemmu… e ni l'aviti a dari pi vostra Buntà!”. Vi si possono pure ammirare due fini acquasantiere cinquecentesche in marmo bianco con rilievi, uscite dall'officina del Gagini e diverse tele di varia provenienza, ritenute di Pietro Novelli, Gioacchino Martorana nonché due grandi tele raffiguranti "La Visione di san Giovanni Evangelista" e "L'Adorazione dei Pastori"(1758) , rispettivamente attribuite a Giuseppe Velasquez e a Vito D'Anna e la "Natività con la Madonna, San Giuseppe e Santi" attribuita allo stesso D'Anna.