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::Ex Chiesa di San Elia a Gratteri » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



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Ex Chiesa di San Elia




Fu fondata dal conte Ruggero verso il 1090. Ai tempi di Ruggero II, con l’erezione di Cefalù a diocesi autonoma, questa chiesa fu posta sotto la giurisdizione della diocesi di Patti; infatti in un documento datato 1131, si legge: “S. Elia de Gratteri”.
Da una bolla di papa Nicolò IV del 1134, fra l’altro si legge “...che la chiesa di S. Elia in territorio di Gratteri, con le sue terre, casali e villani, acque, pascoli, mulini ed ogni sua pertinenza presti obbedienza al magnifico re Ruggero”. (A. Mogavero Fina, Le appartenenze diocesane dei paesi delle Madonne, Palermo 1978).
La chiesa era suffraganea dell’Abbazia di Sant’Anastasia, come risulta da altra Bolla pontificia di Eugenio III del 29 febbraio 1151, con la quale concedeva a quel Priore i diritti e i privilegi ecclesiastici della citata chiesa.
Nel 1171 il pontefice Alessandro III la pose sotto la giurisdizione e governo della diocesi di Cefalù.
Nel 1194, Gilberto di Monforte rinnovò la concessione di Eugenio III al vescovo Giovanni di Cefalù.
Sorgeva nella località attualmente chiamata “Cozzo di Santu Leo”, rimpetto a Moà e propriamente fra la contrada Ciacalone e Carnaio.
Era dedicata a Sant’Elia. è bene chiarire però che non si trattava del profeta Elia, bensì di Elia, giovane ennese, vissuto tra l’829 ed il 903, il quale, catturato dai Saraceni, fu condotto in catene in Africa. Liberato, raggiunse, attraverso la Palestina e la Siria, Palermo, verso l’anno 880, per rivedere la madre.
Morì a Tessalonica nel 903 ed in seguito fu santificato. Dell’antica costruzione rimangono i ruderi. Di certo doveva sorgere qualche comunità attorno alla chiesa, nonché il relativo cimitero, in quanto, pochi anni or sono, il proprietario del terreno ha rinvenuto delle vestigia di tombe, le quali non si conosce la causa, si presentavano appaiate, cioè a coppia, con un solo muro che le divideva.



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