Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di Santa Maria De Francis
La prima è la più centrale del paese e, pertanto, la più frequentata. Essa fu costruita o dai franchi durante il dominio angioino, dopo il 1266, o dalla famiglia nobiliare dei Franchi che soggiornava allora in paese. Ampliata e modificata, oggi è composta di tre navate e, nel portone principale in pietra arenaria, evvi la data del 1634. Da menzionare certamente l'abside dietro l'altare maggiore contenente un'icona marmorea con, al centro, la Madonna. La navata di sinistra (detta del "Sacramento") offre un antico quadro di Santa Lucia (che prima era in una chiesa omonima); altrove, il quadro di San Gaetano che divide denaro ai poveri e quello di San Francesco da Paola che opera il miracolo della resurrezione. Sempre sull'altare a sinistra troviamo, di rimpetto, il mezzo busto marmoreo del SS. Salvatore con una mano sul mondo e l'altra benedicente. Quest'ultima, scolpita da Ercole Ferrata, fu portata da Roma in paese per il benemerito Don Vincenzo Greco[13]. Degno di nota, oltre all'antico fonte battesimale, il campanile, che porta due date sulle pareti (1726 a sud e, ad ovest, 1765) anche se, a distanza di due secoli d'incompiutezza, fu terminato nel 1960 per volontà del sacerdote Domenico Leonarda, al quale, oltretutto, si deve pure la pavimentazione in marmo della chiesa. Il culto per San Giorgio (III secolo d.C.) fu forse introdotto dai Normanni che lo fecero compatrono del paese. Secondo il La Rocca, invece, esisteva sin dai tempi più remoti: tant'è che la chiesa in questione, a lui dedicata, fu fondata molto in antiquo poiché il santo fu ritenuto primo protettore del paese. Tale chiesa è ancora oggi la Chiesa Madre di San Mauro. L'attuale chiesa fu, in primis, in stile arabo-normanno; ma, ampliata e modificata, di tal stile rimane (a causa dell'erosione) il portale in pietra arenaria che immette nella navata centrale del paese (ed è un monumento nazionale) e qualche altro elemento. Essa è a tre navate, in cui si trovano, tra gli altri, una statua ed altare alla Madonna del Carmelo, un'altra di San Giuseppe col bambino e, simbolicamente, un quadro di San Giorgio (oggi nella sagrestia) che uccide il mostro. Ancora: un'icona marmorea dell'altare Maggiore di Andrea De Marta (1514), nonché una statua di San Giorgio stesso assieme ad un quadro di San Lorenzo, l'altare del crocifisso, un quadro dell'angelo custode, l'altare di Santa Vittoria e un quadro sulla deposizione del Cristo. Nella sagrestia già prima menzionata, si posseggono i quadri di tutti i Sacerdoti del paese. Il campanile, o meglio, la vecchia torre si ritiene che sia stato costruito nel 400 a causa delle quattro "C" rinvenuti sulle sue pareti: ma è ipotesi improbabile.