Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Colle San Vitale-Castronovo di Sicilia
Oltre ad un meraviglioso e suggestivo panorama che si perde a vista d’occhio, si tratta di un vero e proprio museo all'aperto dove è possibile ammirare avanzi di un mulino a vento arabo e di due castelli, d’origine araba e normanna, i resti della casa dell'Emiro e della Scala del Re. Sempre sulla rupe sono presenti la Chiesa dedicata alla Madonna dell’Udienza (XII sec.) appartenente al rito greco-bizantino, e la chiesa del Giudice Giusto (XII sec.). La prima, di origine greco-bizantina, per secoli è stata la vecchia Matrice (XII secolo). Evidenzia una forma a croce greca e si crede possa essere la più antica di Castronovo. Le opere d’arte che in essa erano allocate sono state trasferite nelle chiesa Madre della SS. Trinità. Dell’antica struttura si conserva l’abside, il coro con tre altari ed il fonte battesimale di forma greca. Con il titolo Chiesa del Giudice Giusto, piccolo gioiello normanno, si ricorda, forse, l’antica chiesa preesistente intitolata a S. Giorgio dei greci. D’origine bizantina era utilizzata come ospizio e Gangia dai monaci di Santo Stefano di Melia. Si deve a Manfredi Chiaramonte il suo primo restauro nel 1375. Nelle absidi resistono alcuni affreschi, mentre un “catino absidale” è stato trasferito nella chiesa della Madonna del Rosario. Sempre sulle pendici del Colle troviamo anche la Chiesa di San Vitale (XVII sec.), che sorge sulle vestigia della cappella di San Giorgio (XI sec.), fatta erigere dal Conte Ruggero con la dominazione Normanna e in seguito trasformata a cappella palatina dei nobili Cerviglion di Spagna; la Chiesa della Madonna dei Miracoli, con annesso ospizio dei Teutonici la cui costruzione risale al XII sec. Dalle fonti documentarie risultano a Castronovo ben 26 Chiese nel solo nucleo urbano ed altre 19 erano dislocate nella periferia della Città o nei borghi rurali e nei casali, alcune ancora esistenti altre oramai dirute, altre ancora costruite su antichi siti di altre chiese o monasteri.