Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Porta Nuova - Marsala
E' una delle quattro porte antiche che delimitavano il centro cittadino, posta alla fine di via XI Maggio.
Si presenta molto semplice nella sua decorazione con la sobrietà tipica del classicismo cinquecentesco, pur riprendendo il modello dell'arco trionfale romano ad un fornice, ai lati del quale vi sono due nicchie vuote. La facciata esterna rivolta a sud-ovest è divisa in tre settori da lunghe lesene poste su alti plinti; il corpo centrale è occupato dal fornice ed i laterali da nicchie per statue. Il corpo di fabbrica si conclude con un finto piano attico definito da un frontone di gusto barocco dalle linee mosse e ondulate. All'interno del fornice due lapidi ricordano rispettivamente il messaggio inviato dal re d'Italia Vittorio Emanuele III al momento dell'entrata nella prima guerra mondiale il 24 maggio 1915, e il proclama della vittoria del generale Armando Diaz al termine della stessa guerra.
La Porta risale alla fine del XVIII secolo (1790) quando, constatato il pericolo di crollo di quella preesistente e risalente al XVI secolo, si decise di costruirne una nuova su progetto dell'ingegnere Meo, con il contributo di alcuni notabili cittadini lilibetani e principalmente con quello del Vicerè D. Francesco d'Aquino, Principe di Caramanico. La primigenia porta, in legno, opera del falegname Gaspare Paci, abbattuta perché pericolante nel XVIII secolo, faceva parte del sistema difensivo della città con mura e bastioni, ed era munita di alcune camere superiori alle quali si accedeva per mezzo di due scale esterne poste ai lati dell'ingresso.
L'esigenza di concludere in modo monumentale la via principale nonché di dare un'immagine prestigiosa all'esterno della città hanno fortemente motivato l'opera di ricostruzione della nuova porta nello stesso luogo della precedente.
Accanto a Porta Nuova, sul lato della piazza, è possibile ammirare un antico palazzo signorile, dove si trova ancora oggi una targa che ricorda la notte ivi trascorsa da Giuseppe Garibaldi l'11 maggio del 1860.