Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa e Collegio dei Gesuiti
Il complesso riprende i canoni dell'architettura manieristica impiegata dai Gesuiti nella seconda metà del XVI secolo. La pianta della chiesa, realizzata nel 1592, la più grande di Marsala dopo la Matrice, è a croce latina con una pianta longitudinale a tre navate divisa da 12 colonne tuscaniche e il transetto è di gusto classico-rinascimentale. La facciata è divisa in due settori da paraste in tufo: nel primo ordine c'è il portone cinquecentesco in pietra composto da due colone trabeate e da un coronamento timpanico; tra il primo e il secondo ordine si aprono due finestre tonde. Un'ampia finestra architravata in corrispondenza del portone filtra la luce all'interno. La facciata è completata da un frontone triangolare. Annessi alla chiesa sono i locali del Collegio, all'interno del quale si trova un quadriportico che ha subito gli effetti del bombardamento del 1943.
Il collegio fu utilizzato dai Gesuiti, che vi impartirono l'insegnamento, fino al 1767, data in cui vennero espulsi dalla Sicilia. I locali passarono allora all'Ordine dei Cavalieri di San Giorgio, per tornare ai Gesuiti nel 1813, i quali lo perdettero definitivamente quando Garibaldi, con decreto dittatoriale, ne aggregava i beni al demanio dello Stato.