Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa dell Itriella
La Chiesa dell'Itriella di Marsala risulta in un documento dell'archivio notarile fin dal 1443. La parte più antica è quella absidale che potrebbe essere stata costruita attorno alla prima metà del XVI secolo, mentre la navata unica è da attribuire a rimaneggiamenti e modifiche avvenute nei secoli successivi XVII e XVIII. La chiesa è stata edificata nel quartiere che fu degli ebrei. Il nome Itriella deriva da Odigitria, appellativo rivolto alla Madonna del buon cammino, venerata a Costantinopoli fin dal V secolo. All'interno, infatti, la chiesa ospitava la statua di una Madonna con il bambino in braccio, indicante con il dito il figlio come per suggerire la giusta via da seguire. La statua si trova oggi nella cappella di san Matteo in Chiesa Madre ed è attribuibile allo scultore Antonino Gagini (1564).
La zona absidale, a modulo quadrato, è sormontata da una cupola semisferica, sostenuta da nicchie semicilindriche con un motivo di archi digradanti: si tratta di un sistema di copertura di influenze architettoniche arabo-normanne e con l'inserimento di ornamenti di tipo catalano.
Cupola della Chiesa dell'Itriella
All'interno della chiesa vi è un altare del '700 che porta in cima un'arca di Noè. Una leggenda dice che i cristiani, per salvare il simulacro della madonna dalle irriverenze degli islamici, l'avrebbero posto in una cassa e gettato in mare. Alcuni Eremiti trovarono la cassa galleggiante in acqua e la riportarono a terra per il culto. La statua del Gagini che si trova in Chiesa Madre è posizionata su un cassone che reca questa scritta: "l'arca beata buttata a mare dai Mori porta i vecchi cologni e l'icona della Vergine. Dopo lungo tempo l'arca dell'Itria tocca terra, i cologni non ebbero alcun desiderio di banchettare, ma soltanto di sacrificare a questa Maria chiamata dell'Itria".