Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di Maria SS.ma di Giubino
Già annessa all’abolito Monastero della Benedettine fondato nel 1573, ha il suo ingresso principale nella via Mazzini e uno secondario nella piazza del Plebiscito. Edificata tra il 1721 e il 1734, è caratterizzata da una facciata semplice e geometrica che nasconde, però, un interno molto più ricco e armonioso progettato dall’architetto trapanese Giovanni Biagio Amico. La navata, unica con tre altari e pianta ellissoidale, è sormontata da un’elegante volta a crociera decorata con affreschi e motivi ornamentali che scendono anche sulle pareti. Il presbiterio è abbellito con puttini e lunette. Tra delicati decori e sinuosi profili, si collocano buone tele sei-settecentesche tre le quali la tela dell’Assunta e, nel vestibolo, una Madonna degli Angeli coi Santi del 1617, riferita al pittore madonita detto lo Zoppo di Gangi. Sull’altare maggiore spicca un altorilievo marmoreo tardo-quattrocentesco, oggetto di antica venerazione, recante al centro la Vergine del Giubino con Bambino. Questa chiesa, che dal 1907 è il santuario di città della patrona di Calatafimi Maria Santissima di Giubino, era prima intitolata a Santa Caterina Vergine e Martire d'Alessandria.
VESTIBOLO, PARETE DESTRA: Madonna degli angeli con S. benedetto e Santi, olio su tela, di Gaspare Bazzano, 1917.
VESTIBOLO, PARETE SINISTRA: Santa Maria Maddalena, quadro del XVII secolo, prima nella chiesa di Santa Maria Maddalena oggi chiusa al culto.
AL CENTRO SULLA PORTA PRINCIPALE: Maria Santissima del Lume, olio su tela, XVII secolo.
TRITTICO DI MARIA SS.MA DI GIUBINO: Nell'abside sopra l'altare maggiore in una bella custodia di marmi policromi, è esposto al culto il trittico marmoreo di Maria Santissima di Giubino, Patrona di Calatafimi, olio su tela. Le testimonianze storiografiche inducono a collocarlo intorno alla metà XV secolo e ad ipotizzare che il suo autore sia stato lo scultore Francesco Laurana. Al centro la Vergine in posizione seduta tiene in braccio il Bambino; all'altezza degli omeri le stanno sei serafini oranti ed in alto due angeli che la coronano del serto celeste. A destra e a sinistra (in due nicchie) S. Michele Arcangelo e S. Francesco. Corona l'insieme una graziosa lunetta che raffigura la Natività di Gesù.
PARETE SINISTRA ABSIDE: Maria SS. della Misericordia, S. Benedetto riceve la visita di Totila, Alessandro Magno con il Sommo Sacerdote, Ester ed Assuero, quadri del 1855; continuando sul lato sinistro della navata: Nozze Mistiche di Alessandria, olio su tela, XVII-XVIII; Maria SS. Assunta in Cielo, olio su tela, XVII-XVIII secolo; nella lunetta della volta: Mosé con le tavole della Legge, Giuditta e Oloferne, Sansone traspote le porte di casa, Aronne, Giaele uccide Sisara, Davide e Golia, affreschi del 1855.
SACRESTIA: Anime purganti, olio su tela, XVII-XVIII secolo; Portale di marmo, proveniente dall'abolita chiesa di S. Abate del 1536. In locali adiacenti alla sacrestia sono custodite le due "Vare" per il trasporto in processione del simulacro di Maria SS.ma di Giubino la prima del 1846, l'altra di legno della prima metà dell'Ottocento.