Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Ossario di Pianto Romano
Percorrendo la statale 113, si giunge al Monumento Ossario di Pianto Romano. Eretto su iniziativa dei cittadini di Calatafimi Segesta e progettato nel 1885 dall’ architetto palermitano Ernesto Basile a custodia delle reliquie dei caduti nella fatidica giornata della battaglia del 15 maggio 1860, che fu decisiva per le sorti della spedizione e dell’ unità nazionale, venne inaugurato il 15 maggio 1892 nel 32° anno di ricorrenza del combattimento. Sorge proprio nella sommità dell'altura che fu teatro della battaglia, a qualche chilometro dal centro abitato di Calatafimi. Ha la forma di un obelisco e contiene un ossario dove sono custodite le spoglie dei caduti, garibaldini, picciotti e borbonici, e altri cimeli. Ha una struttura piramidale, alto circa 33 metri, visibile anche a grande distanza, costruito con pietra calcarea di Alcamo. La base quadrata, con mura scarpate orizzontalmente sagomate, si raccorda per mezzo di gradini ad un alto obelisco a conci ornato a metà della sua altezza di una severa corona di bronzo con la Trinacria e due palme. La decorano ai lati due gruppi bronzei di Giovanni Battista Tassara, dei Mille, raffiguranti lo sbarco di Marsala e la battaglia di Calatafimi. Per la scala che si avanza sul prospetto si sale all’ Ossario, superato il classico ingresso, arco etrusco fra due pilastri che sostengono il frontone dorico, si entra nel sacrario che custodisce in due grandi custodie le reliquie dei Caduti: garibaldini e borbonici. Alla fine del viale dei cipressi, Viale della Rimembranza, il 15 maggio 1960 è stata posta una stele, regalo della Regione Siciliana in occasione del centenario del combattimento, in essa sono scritte le famose parole che Garibaldi disse a Nino Bixio:”Qui si fa l’ italia o si muore”.