Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Museo etnografico - Modica
Il Museo etnografico o "Museo delle Arti e Tradizioni Popolari", intitolato al fondatore Serafino Amabile Guastella si trova a Modica, in provincia di Ragusa, ed occupa il primo piano del settecentesco ex convento dei Frati Mercedari, utilizzato anche come lazzaretto durante le due epidemie di peste che sfortunatamente colpirono la zona. Il museo, aperto al publico dal 1978, ha ottenuto il vincolo dalla Regione Siciliana che gli ha assegnato la menzione di eccezionale interesse etno-antropologico in quanto tipico esempio di come possano rivivere alcune attività contadine e artgianali di periodi passati che hanno ancora qualche contatto con il presente. Le raccolte comprendono suppelletteli di uso domestico, arredi caratteristici delle abitazioni rurali e strumenti delle attività contadine ed artigianali tipiche della provincia iblea. Nel museo attrezzi e strumenti sono disposti nel loro ambiente naturale, cioè inseriti nelle ricostruzioni fedeli di botteghe artigiane che testimoniano direttamente il loro utilizzo. Quì si possono ammirare, ad esempio, un esemplare del caratteristico carretto siciliano famoso per le sue decorazioni colorate, antico mezzo di trasporto che cambia di dimensione ed eleganza in base alla importanza della famiglia d'appartenenza, varie botteghe degli artigiani tipici della zona come il mielaio, l'ebanista, il sellaio, il maniscalco, lo stagnino che saldava pentole e brocche, il lavoratore della canna, il falegname, lo scalpellino che lavorava la pietra, il sarto, il riparatore di carretti, il barbiere ed il dolciere.
Vera attrazione di questo Museo è sicuramente la riproduzione della tipica masseria modicana (sede del nucleo familiare residente stabilmente in campagna e centro economico della vita rurale). La masseria è suddivisa in sei ambienti, caratterizzata dall'utilizzo della pietra calcarea locale qui utilizzata per la costruzione dei tipici "Mura a siccu", per la rappresentazione del cortile (o "bagghiu")noto per una singolare pavimentazione, della "carrittaria", della "stadda" e delle altre stanze della masseria, come "La stanza ri stari" (stanza da letto e soggiorno) sede del nucleo familiare residente stabilmente in campagna e centro economico della vita rurale,la cucina (o "casa ri mannira")[l'ambiente più importante della casa ricca di numerosi utensili utili per la preparazione e la conservazione del pane e dei formaggi locali] e la "stanza ro travagghiu" (o stanza della tessitura). Infine è allestita una stanza dedicata alla religiosità popolare così come dalla sua apertura il museo ha visto arricchire notevolmente le sue collezioni con donazioni e/o acquisti.