Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Scala dei Turchi-Realmonte
Un'accecante scogliera, simile a una nave arenata, modellata nei secoli da vento e piogge che hanno scolpito sulla sua pietra calcarea ampi gradoni.
Un paesaggio surreale quello di Scala dei Turchi, uno dei luoghi più suggestivi - e noti - del litorale agrigentino.
Un tempo chiamata Punta di Majata, furono le razzie corsare a dare l'attuale nome alla scogliera, approdo sicuro per i pirati "saracini".
La Scala dei Turchi è una parete rocciosa di tipo scoglifero, che si erge a picco sul mare lungo la costa di Realmonte. Essa è diventata un'attrazione turistica sia per la singolarità della scogliera, di colore bianco e dalle peculiari forme, sia a seguito della popolarità acquisita dai romanzi di Montalbano scritti da Andrea Camilleri, in cui tali luoghi vengono citati (vicino è l'immaginario paese del commissario, Vigata).
La Scala è costituita di marna, una roccia sedimentaria di natura calcarea e argillosa, avente un caratteristico colore bianco puro, che interrompe la continuità di una spiaggia dorata che si estende ai suoi fianchi. L'imponente scalea si trova nel tratto di mare compresofra Porto Empedocle e Siculiana e per accedervi bisogna procedere lungo il litorale e inerpicarsi in una salita somigliante a una grande scalinata naturale di pietra calcarea. Una volta raggiunta la sommità della scogliera, il paesaggio visibile abbraccia la costa agrigentina fino a Capo Russello, altro luogo legato alle gesta di Montalbano.
La Scala dei Turchi presenta una forma ondulante e irregolare, con linee non aspre ma bensì dolci e rotondeggianti. Il nome le viene dalle passate incursioni di pirateria da parte dei Saraceni, genti arabe e, per convenzione, turche; i pirati turchi, infatti, trovavano riparo in questa zona meno battuta dai venti e rappresentante un più sicuro approdo.
Nell'agosto del 2007 è stata presentata all'UNESCO, da parte del Comune di Realmonte, una richiesta ufficiale affinché questo sito geologico, insieme alla Villa Aurea (di epoca romana), sia inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità dell'organizzazione dell'ONU, poiché l'area possiede tre requisiti necessari per una tale valorizzazione.
Leggenda
A due scogli "u zitu" e "a zita" (fidanzato e fidanzata), che emergono poco distante dalla scogliera, è legata la storia di due giovani che in questo punto perirono tra le onde del mare. Dopo la loro morte, si racconta, emersero gli scogli che ricordano i due innamorati.