Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di San Giuseppe-Vittoria
Via Gaeta, 104
San Giuseppe, (del 1691, in via Gaeta), è una semplice ma interessante architettura ecclesiale, il cui prospetto è arricchito da un campanile decorato con mattonelle di terracotta smaltata di diversi colori.
L’interno è ricco di stucchi, modellati con grande maestria, da attribuire a Giovanni Gianforma e alla sua bottega, da raffrontare con quelli esistenti nella Chiesa del Carmine di Scicli, eseguiti dallo stesso scultore.
La chiesa, ad un’unica navata, aveva nel passato un soffitto ligneo ricoperto da straordinarie tele dipinte da artisti della scuola di Filippo Paladini; distrutto, fu rifatto nel 1950-51 in gesso e decorato dal pittore ragusano Cannì. Oggi si presenta con un nuovo soffitto in legno riquadrato da cornici (molto discutibile dal punto di vista artistico). Nella prima cappella della parete sinistra si trova la tela della Sacra Famiglia del 1871 di Giuseppe Mazzone, di grande spazialità luministica e pittorica; la seconda è dedicata al Sacro Cuore con una relativa statua; nella terza, esiste una tela dell’artista Antonio Scalogna, caravaggesco, raffigurante il Transito di San Giuseppe del 1677, proveniente forse dalla primitiva chiesa di San Giuseppe, in funzione dal 1648 nell’attuale piazza Enriquez, da confrontare con l’opera che si trova a Modica nella chiesa del SS. Salvatore; segue l’Altare Maggiore, impreziosito da una ricca composizione di stucchi raffiguranti La gloria di San Giuseppe tra angeli, putti e figure religiose. Al di sotto dell’Altare Maggiore vi è una cripta. Sulla parete destra, subito dopo l’Altare Maggiore, si trova la cappella del Battistero, segue quella del Crocifisso, la cui scultura in legno è di straordinaria ed incisiva espressività religiosa ed artistica, infine la chiesa si conclude con l’ultima cappella, in cui è inglobato un gruppo scultoreo rappresentante la Madonna del Rosario con Santa Caterina e San Domenico.
Nella parete destra e sinistra, tra le cappelle della navata, esistono pannelli in bassorilievo elaborati dal vittoriese Salvatore Sciacco. Recentemente, durante i lavori di restauro della Chiesa, è stato evidenziato, sulla parete della finestra della sacrestia, un orologio solare che, con uno studio accurato del prof. Giuseppe Mangione, è stato ripulito dalle incrostazioni e dalla polvere. Oggi è ritornato alla luce, arricchendo ulteriormente il patrimonio storico-artistico della chiesa.