Nella prima domenica di ottobre (tradizionalmente) si svolge la Sagra del miele, importante manifestazione che tende a valorizzare il prodotto principale dell'economia sortinese. Già Virgilio parla del "miele ibleo" e la lunga tradizione mielaia delle genti sortinesi succedutesi nelle varie generazioni ha portato alla produzione di mieli caratteristici, quali quello di timo, di eucalipto, di zagara oltre che all'onnipresente millefiori.
Anche i dolci che si producevano (e si producono) nei giorni delle feste, sono a base di miele come i piretti (biscotti duri di farina e miele con una mandorla dentro), le sfingi (o sfinci) (piccole masse di pasta lievitata, poi fritte e condite con miele crudo) e i sanfurricchi (caramelle di miele cotto, lavorato per inglobare aria e indurito, successivamente tagliato in piccoli pezzi).
Altro prodotto di cui pochi individui conservano i segreti è un liquore di miele chiamato "spiritu ri fascitrari" (liquore dei mielai) prodotto per distillazione dell'acqua di risulta derivata dallo scioglimento della cera (che contiene molti residui zuccherini e di miele), successivamente fatta fermentare e distillata, se ne può utilizzare il prodotto anche "bianco", ma la tradizione lo fa preferire "cunzatu" (condito) con miele cotto a fuoco lentissimo per varie ore. Il famoso pizzolo di Sortino.
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