Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Palazzo Bertini
Corso Italia, 52
Costruito da don Salvatore Floridia verso la fine del settecento, all'inizio della icosiddetta via "Maestra" o "Cassero", oggi corso Italia, uno degli assi dell'impianto urbanistico ortogonale del nuovo abitato di Ragusa. Intorno alla metà del secolo successivo fu acquistato dalla famiglia Bertini da cui ha preso il nome. Il prospetto ha subito una sostanziale modifica a seguito dell'abbassamento e della regolarizzazione della sede stradale, avvenuta nel 1847. Anticamente, infatti i balconi dell'attuale piano ammezzato erano a livello della strada e costituivano gli ingressi dei locali a pianterreno. Il portone d'ingresso era più basso e cominciava subito sotto le paraste mentre i locali a piano terra non esistevano. Gli antichi ingressi del pianterreno costituiscono la caratteristica più originale e ricercata del palazzo grazie alle chiavi d'arco che recano scolpite tre grandi teste, dette "mascheroni", che raffigurano i " tre potenti" : il signore, il ricco e il povero ; nell'allegoria vengono rappresentati il povero, con la lingua di fuori, con naso enorme e la bocca sdentata, con l'espressione di chi sente potente per non avere nulla da perdere e quindi in condizione di non essere privato di alcunchè, il ricco con viso paffuto turbante, baffi ben curati, un orecchino con una grande perla e l'aria tranquilla tipica di chi ha tutto e tutto può grazie al suo denaro, l'aristocratico, al centro, con l'espressione sicura che deriva dalla consapevolezza del censo, dallo sguardo altero, ha un elegante cappello piumato da cui fuori esce una folta capigliatura a boccoli.
Il portone d'ingresso, posto lateralmente, ha due alte paraste culminanti in grandi volute che reggono un balcone dalle caratteristiche linee spezzate. Le aperture dei balconi hanno cornici ricche di intagli e decori ed hanno inferriate panciute decorate da grandi fiori in ferro battuto. Dal portone si accede in un atrio da cui parte la pregevole scalinata in pietra asfaltica che conduce agli ambienti interni riccamente decorati con stucchi e pitture.