"Ferdinando III re clementissimo delle due Sicilie che visitando il porto e le mura di Siracusa entrò in questa dimora la onorò e la rese felice Francesco Beneventano a testimonianza della sua gratitudine e a ricordo dell'onore ricevuto pose "
Palazzo Beneventano del Bosco
Il Palazzo Beneventano del Bosco prospetta su Piazza Duomo, nell'isola di Ortigia. Eretto nel Quattrocento dalla famiglia Arezzo,che in seguito fece costruire l'adiacente Palazzo Arezzo della Targia, fu sede della Camera Reginale e del Senato cittadino. Nel 1529 ospitograve; l'Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemmedi Gerusalemme divenendo, dopo la loro partenza, sede della Commenda, fondata dal nobile Borgia, fino al 1775, quando passò in proprietà del barone Guglielmo Bosco. Su disegno dell'architetto Luciano Alì, cominciò subito il rinnovamento dell'edificio: la semplice ma possente struttura quattrocentesca, si trasformò nel più rappresentativo palazzo dell'Ortigia barocca. I lavori di restauro durarono più di dieci anni. Nel 1788 si mise mano alle decorazioni: gli stucchi sono del palermitano Gregorio Lombardo, mentre gli affreschi e le pitture dei sopraporta sono di Ermenegildo Martorana; i cristalli furono fatti venire da Malta e da Venezia. Nella facciata spiccano il monolite con le armi gentilizie dei Beneventano e l'epigrafe che ricorda la visita del Re Ferdinando di Borbone (25 aprile 1806). Per un vestibolo con volta decorata, si accede al primo cortile, dall'agile prospetto che richiama i modelli della facciata. L'effetto di profondità è aumentato dalla sapiente distribuzione delle proporzioni dello scalone centrale e dei due fornici laterali che aumentano l'effetto scenografico e volumetrico. In alto, severi mori, muti guardiani, scrutano i visitatori. La pavimentazione del cortile è formata da un bellissimo acciottolato bianco e nero, che disegna per terra un fantasioso tappeto di pietra. I due piccoli vestiboli che fiancheggiano lo scalone centrale immettono nel secondo cortile nel quale spiccano la fontanella pensile figurata con mascheroni e la balaustra fiorita traforata del terrazzino. All'interno, elegante e sobria è la cappella, con il pavimento in ceramica policroma.
Il palazzo ha visto nelle sue stanze l'ammiraglio Nelson (1798)e il re Ferdinando di Borbone (1806), come ricorda una lapide sul balcone centrale, sotto lo stemma della famiglia.