Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di Santa Agnese - Ragusa
Via Tenente di Stefano,20
Riedificata nel 1703 sui resti della Chiesa di San Giovanni Battista, di questa conserva i tre archi della navata centrale che resistettero al terremoto.Sorge sullo sperone roccioso dei Penninelli su cui prima di San Giovanni sorgeva una chiesa dedicata a Sant'Andrea. Dopo la distruzione, sembra per un'esplosione a causa di una vendetta dei sangiovannari contro i sangiorgiani che, rimasti senza chiesa, qui officiavano, alcuni cittadini pensarono bene di ricostituire il Tempio, sia pure in dimensioni minori, nella parte meno danneggiata; notizie alquanto imprecise volevano intitolato questo Tempio alle Cinque Piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo, ma più sicuramente la Chiesa prese il titolo di San Giovanni lo Vecchio. In seguito veniva eretto un altare alla Vergine Sant'Agnese e per questo ne prese il nome e già nel 1728 Monsignor Marini la definisce con il nome della Santa. Raccolse nei vari anni anche i benefici delle distrutte chiese di San Marco "La chiesa di San Marco è di costruzione precedente al 1654 ma certamente posteriore alla visita vescovile del 1621 nella cui relazione non ve n' è cenno. Non se ne conosce l'ubicazione."
Architettonicamente la Chiesa non presenta nulla di rilevante se non un piccolo campanile, come pure all'interno non si conservano particolari opere d'arte. Lineare la facciata. Sui muri laterali sono ancora visibili i resti del precedente tempio. Nel minuscolo campanile una sola campana. Gli interni furono rifatti nel 1908 e recentemente sono stati ulteriormente restaurati. Gli altari sono cinque, in pietra calcarea colorata. Quattro altari su cinque sono adorni delle statue e dei quadri provenienti dalle altre chiese. Tralasciando il primo che è vuoto, nel secondo altare di sinistra c'è la statua della Santa con un agnellino ed una croce in mano, nel primo altare a destra un Santo anonimo e nel secondo un quadro con Maria Ausiliatrice. L'altare maggiore è stato sostituito con uno più recente in marmo con al centro un aquila forse proveniente dalla primigenia chiesa.
Proseguendo si possono imboccare due direzioni : salendo a destra, attraverso una strada che si inerpica verso la cima del colle si arriverà all'edificio del vecchio distretto militare, oggi sede della Università, che con la sua imponente mole, domina tutta Ibla. Nella piazza, in cima al colle, si eleva il Villino Arezzi, palazzo signorile architettonicamente elaborato con fini decorazioni. In questa zona elevata di Ibla, si pensa sorgesse l'antico Castello dei Chiaramonte. Il sito offre una vista eccezionale e splendidi panorami, in particolare la vista dall'alto della maestosa Cupola di San Giorgio. Da questa zona il visitatore, attraverso le scale di salita Specula,potrà ridiscendere verso piazza Duomo, in uno scenario assai pittoresco. Da via Ten. Di Stefano si può proseguire verso il centro e prima di arrivare nella piazza principale si possono ammirare i preziosi decori del Palazzo La Rocca.