Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di S.Antonio Abate
La chiesetta intitolata a S.Antonio Abate sorge sul confine meridionale della città, presso la prima cinta muraria esterna, in cui si apriva la Torre-porta che dalla chiesa prendeva il nome, e veniva chiamata Porta di S.Antonio.S.Antonio Abate fu il fondatore e primo legislatore della vita monastica.Nato da una nobile famiglia d'Egitto, rinunziò ancor giovane alle ricchezze paterne e si ritirò a fare l'anacoreta (eremita) nell'alto Egitto, seguito poi da migliaia di discepoli.Due sole volte lasciò l'eremitaggio nel deserto, la prima per confortare i cristiani durante la persecuzione dell'Imperatore Massimino Daia, l'altra per premunirli dall'eresia di Ario.
S.Antonio Abate è il protettore degli animali, certo a causa della sua lunga convivenza con le bestie selvatiche durante il suo eremitaggio, ed ogni anno nella ricorrenza della sua festa il 17 gennaio, si effettua la benedizione degli animali domestici e da allevamento.
La chiesetta di S.Antonio Abate fu costruita nel 1330 ed essa appartiene a quel tipo di chiesette rustiche ad una navata che si costruivano nella periferia dei paesi per soddisfare i bisogni religiosi della povera gente, che aveva soggezione di recarsi nelle chiese del centro che erano frequentate dai signori cittadini.
La parte più importante dell'architettura di questa chiesa è costituita dal bel portale costruito in calcare bianco, sia negli stipiti che nell'architrave, che è sovrastato da un arco acuto, il cui timpano è decorato da archetti, mentre l'arco è incorniciato dal tradizionale fregio di nera pomice lava; esso assomiglia a quello del Duomo e dei Cappuccini.
Due piccole mense fanno da raccordo fra gli stipiti e l'architrave.
La facciata è decorata da due finestrelle poste ai lati del portale, la cui caratteristica consiste nel fatto che sono chiuse da lamine di piombo lavorate a traforo; anche la altre 4 finestrelle, due nella facciata nord e due nella facciata sud, sono chiuse da tali lamine traforate di piombo, che sono certamente di origine bizantina e che costituiscono una curiosità decorativa.
In cima all'angolo sinistro della facciata principale si innalza un piccolo e caratteristico campanile, che è costituito di tre piastrini, di cui, i due frontali terminano con una piccola cuspide, mentre il terzo posteriore è mozzo, congiunti da due archetti, sotto i quali sono impiantate due piccole campane, e la cui struttura è di gusto seicentesco.
Al culmine della facciata principale c'è una piccola croce in pietra.
Dopo il bombardamento del 1943 fu quasi completamente distrutta, ma fu subito ricostruita con gli stessi conci (pietre lavorate) recuperati tra le macerie.
Circa lo stile architettonico si può dire che esso è eclettico; mentre nel portale ci sono influssi dell'arte gotica, ben visibili nell'arco acuto che sovrasta l'architrave, nel minuscolo campanile incorporato nella facciata, ci sono elementi seicenteschi, cioè dell'arte barocca, mentre le caratteristiche lamelle, fanno pensare all'arte bizantina, cioè ai secoli VI - IX.
Per cui l'ignoto architetto che la costruì ha voluto fondervi stili, per mettere in mostra la sua conoscenza dei diversi stili architettonici.
L'interno della chiesetta ad un solo vano, mostra nella parete sinistra una nicchia ad arco decorata con marmo grigio di Taormina, che forma delle volute ai lati degli stipiti, mentre nella parte superiore imita un baldacchino che è sormontato da una croce marmorea.
In questa nicchia è collocata la piccola statua di legno di S.Antonio Abate, rappresentato con la destra benedicente, con il bastone pastorale nella sinistra e con la mitra in testa.
La chiesa dal 1953 è sede di un bel Presepe permanente, che fu realizzato dal defunto Sig. Dionisio Cacopardo, papà dell'Arciprete Mons. Cacopardo Salvatore.
Nel presepe sono riprodotti in scala, con cubetti di sughero, molti monumenti di Taormina, quali il Teatro Greco, il Duomo, il Palazzo Corvaja, il Palazzo Badia vecchia, il Palazzo Duca di S.Stefano, la Piazza IX Aprile, la torre dell'orologio, la chiesa di S.Giuseppe e l'ex-chiesa di S.Agostino, nonché altri monumenti classici che, insieme all'ambientazione sapiente di monti e valli crea una suggestiva scenografia che fa rivivere il grande evento del Natale, cioè la nascita di Nostro Signore Gesù Cristo.