Il castello è documentato a partire dal XIV secolo.
Nel 1195 - Enrico VI concede Giarratana a Rinaldo Acquaviva.
Della fine del XIII secolo è la prima attestazione come oppidum: ... in oppido quòd Gerretanum vocant - B. da Neocastro, cit. in Solarino 1885 - 1905.
Tra la seconda metà del XIII secolo e l'inizio del XIV secolo - "possedevalo [Giarratana], sotto Manfredi, Gualtiero di Caltagirone, cui confermò il dominio Pietro I d'Aragona dopo scacciati i Francesi" - Amico 1855 - 56.
"Nel 1320 prestò l'ommaggio Nicola Lancia al rè Federico per Giarratana ... nel 1360 dicesi signore di Giarratana Giacomo Alagona" - ibidem.
Nel 1394 - Rex Martinus concessit eidem Bernardo de Capraria ... terram et castrum de Iarratana, sita et posita in valle Nothi... devoluta ad regium demanium ob rebellionem condam Iacobi de Alagona... privilegio donationis notato in libro 1394 Ile ind. f. 156 - Barberi cit. in Sipione 1966.
Nel 1453 - vendiderunt condam Simoneto de Septimo... terram et castrum Iarratane ... contrattu acto in civitate Neapolis mano notorii loannes de Castagna die III iunii 1453 - ivi, p. 195.
Del 1693 è la distruzione a seguito dei terremoti di gennaio.
Sono presenti resti fuori terra visibili che consentono una lettura ricostruttiva dell'impianto.
L' impianto planimetrico è regolare, quadrangolare, con torre centrale al complesso, tré torri circolari angolari (nord - est, nord - ovest e sud - ovest) e, a sud - est, una serie di terrazze degradanti in cui si individuano strutture circolari (probabili torrioni).
I resti di Terravecchia di Giarratana occupano lo sperone vulcanico alla confluenza fra il torrente Miele e il fiume Irminio, nelle vicinanze di monte Lauro, a circa m 790 s.l.m.
Sulla sommità del colle notevoli i resti delle strutture murarie che sono da riferire ad una grande costruzione fortificata: muraglioni, avanzi di torri, elementi architettonici e cumuli di pietrame.
Un poderoso muraglione, che sul lato nord - est corre lungo il ciglio dello sperone vulcanico, perimetra una vasta area di forma quadrangolare. Ad oriente il limite di questa grande costruzione sembra che sia da rintracciare lungo una serie di terrazze degradano, visibili sia dalle foto aree, sia sul piano di campagna.
Questa cortina muraria esterna presenta tre torri circolari angolari e su un lato anche un finestrone ad ogiva.
All'interno di questo perimetro fortificato si sono individuate tracce di vari ambienti. Sono evidenti pure una scalinata per l'accesso ai piani inferiori e la base di una grande torre circolare centrale al complesso. L'ingresso sembra che sia da posizionare sul lato settentrionale, in prossimità di uno spazio libero da costruzioni, forse da identificare con un cortile.
Le pendici della collina sono occupate da avanzi di modeste case, facenti parte dell'abitato che appare disposto attorno e, in prevalenza, sotto il castello (Di Stefano 1985).
La proprietà attuale è pubblica (Demanio regionale).
Uso attuale: area archeologica delimitata.