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::Chiesa di Gesu e Maria a Biancavilla » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di Gesu e Maria

Chiesa di Gesu e Maria




La chiesa di Gesù e Maria è ubicata in via Maria Santissima dell’ Elemosina a pochi passi dalla Basilica; presenta una pianta rettangolare ad unica navata.
Il prospetto è in stile semplice, sul lato sinistro si alza una piccola torre campanaria mentre al centro vi è un portale in pietra lavica con timpano rettilineo sormontato da una finestra che dà luce all’interno e all’apice una piccola Croce in ferro battuto. Per accedere in chiesa, sono presenti due scalinate laterali in pietra lavica e una ringhiera in ferro battuto dando la possibilità di accesso sul sagrato della stessa.
La chiesa fu costruita per volontà di don Salvatore Vitale e dei fedeli, probabilmente intorno al 1657, come si evince da un documento, dove il sopracitato sacerdote fa richiesta al vescovo di Catania Marco Antonio Gussio, il permesso di benedirla, che reca la data del 22 agosto 1658. A confermare tale anno la registrazione della sepoltura di un cadavere nella chiesa di Gesù e Maria che riporta il 1659. Col tempo si ebbero dei ritocchi alla struttura interna, come si evince in uno stucco presente n alto sull’arco maggiore del presbiterio che recita ”Rev. Antonius Reina erexit 1772”.
Il Prevosto della Collegiata, infatti, nel 1790 elargì con spese alla ristrutturazione delle pareti, fu rifatta la volta in gesso e decorato l’interno. In seguito anche nel 1951 furono aggiunti stucchi con motivi di spighe, grappoli d’uva e angeli. La chiesa negli anni ha subito gravi danni a causa dell’umidità sia interna e alle infiltrazioni di acqua piovana compromettendo la fruizione dei fedeli e alla partecipazione delle varie attività pastorali.
La chiesa è ad unica navata e presenta al suo interno tre altari, il maggiore presenta il simulacro della Madonna della Divina Provvidenza con il capo e il Bambino Gesù in legno con gli abiti in damasco di seta bianca risalente al XIX secolo. Il presbiterio è chiuso da una balaustra in legno laccato bianco; nella prima campata sinistra si trovava un Crocifisso di bottega siciliana del XVIII secolo e un quadro della Madonna Addolorata. I due altari laterali quello di sinistra e di destra sono in marmo e attualmente le opere collocate sopra di essi sono custoditi in Basilica a causa della chiusura al culto della chiesa.

La chiesa dopo l’ordinanza sindacale del 10 settembre 2004 è stata chiusa al culto ai fini precauzionali per pericolo di cedimenti e crolli interni, sebbene le condizioni del tetto sono in ottimo stato, sebbene la fabbrica presenta un’umidità diffusa. Durante la tradizionale processione della Madonna Addolorata del Venerdi Santo è meta di una breve sosta all’esterno della stessa in attesa di una nuova riapertura e fruizione dei fedeli.




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