Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Palazzo Modica-Scordia
Recentemente acquistato dal Comune, che ne ha commissionato il restauro, il palazzo Modica di piazza Umberto I fu fatto costruire agli inizi del XIX secolo dal notaio Rosario Modica, originario di Carlentini, prima del suo matrimonio con Gesualda De Cristofaro. Si tratta di una imponente costruzione che occupa un intero isolato. Nella rosta del portone si leggono le iniziali R. M. del suo proprietario. Originariamente ad un piano, fu sopraelevato sull’ala di nord-est fino a culminare in una caratteristica torretta, quasi a competere in altezza con il campanile della Chiesa madre di S. Rocco che si innalza sul lato opposto della piazza. Una foto scattata nel 1892 dallo scrittore verista vizzinese Giovanni Verga, di passaggio allo scalo ferroviario del paese in occasione dell’inaugurazione della tratta Valsavoia-Caltagirone, giustifica tale riflessione. Le scale degli ingressi sulla piazza e a quelli su via G. Marconi (già via Trabia) non erano contemplate nel progetto originario. Esse furono conseguenza del livellamento operato alla fine dell’Ottocento nel quartiereforche per favorire i collegamenti con la costruenda stazione ferroviaria. Alla famiglia Modica si deve la costruzione, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, di altri palazzi, oggi appartenenti a privati, in via Cavour, in Piazza Carlo Alberto e in via Principe Amedeo. Fu proprio un membro di questa famiglia, Antonino Modica, per la devozione di sua moglie Teresa Laganà, a donare nel 1911 la statua adesso conservata nella chiesa della Madonna della Stella di contrada Montagna.