Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Palazzo della Cancelleria
Raffinata costruzione di stile barocco, chiamata anche palazzo Nicastro, dalla cui famiglia venne edificato nella prima metà del XVIII secolo, è degno di nota per la decorazione del portale e per la pregevole fattura dei mensoloni che reggono i balconi nonché le cornici degli stessi. Subì successivamente delle modifiche, come indicano, il timpano recante la data 1760, che non è in asse con il sottostante prospetto, e le differenze stilistiche tra il portale e la grande tribuna della facciata principale. Si erge lungo la Salita Commendatore, al Largo Cancelleria Vecchia, compreso fra le altre costruzioni e la via Scale e si presenta in una particolare scenografia con un arco, a sinistra della piccola facciata, sotto cui si inerpica l'ennesima scala che sembra condurre ad un mondo del passato. Recenti lavori di restauro avrebbero messo in evidenza che sulla sua area sorgeva, prima del terremoto, parte della residenza della nobile famiglia La Restia, due appartenenti alla quale furono governatori della Contea.
Il portale domina il prospetto delimitato da semplici paraste che si esauriscono in preziosi capitelli sormontati da un frontone triangolare. Ultimato nel 1760 il palazzo trae la sua denominazione dall'essere stato sede della Cancelleria di Ibla nella seconda metà del XIX secolo ed in seguito adibito a scuola.L'edificio è costituito da due corpi uniti da un cavalcavia che supera il vico Evangelista .
Il prospetto principale si affaccia su una piazzetta in cui confluiscono due diramazioni della lunga scalinata, che anticamente, era l'unica via di comunicazione tra il quartiere inferiore e quello superiore della città.
Due alte lesene racchiudono lo spazio in cui troneggia la grande tribuna, l'elemento di maggior pregio della costruzione. Il balcone è sorretto da cinque enormi mensole, di sapore ancora seicentesco, che disegnano tre grandi volute, dietro la panciuta ringhiera in ferro battuto. L'apertura è incorniciata da due lesene con volti di cherubini è sormontata da un timpano ad arco spezzato. Il sottostante portale d'ingresso che probabilmente venne aggiunto in un epoca successiva, male si raccorda all'insieme e, con le sue linee fortemente aggettanti fuoriesce dallo spazio scandito dalle due lesene laterali. Il prospetto laterale, molto più unitario, è anch'esso delimitato da alte lesene, ed ospita due finestroni raccordati con una cornice mistilinea con i balconi del primo piano. Questi sono di dimensione più contenute, rispetto alla tribuna principale ma ne ripetono il motivo seicentesco nelle mensole, a due sole volute.
Assieme alla chiesa dell'Itria ed al sottostante palazzo Cosentini il palazzo costituisce certamente il complesso barocco più importante della città.