Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Villaggio Bizantino Vallone Canalotto
Un altro importante insediamento nel territorio di Calascibetta, a circa 4 km dal centro, è l'abitato rupestre del vallone Canalotto che si configura quale importante testimonianza dell’insediamento nel territorio xibetano di comunità cristiane nel corso del periodo della dominazione bizantina della Sicilia, durata dal 535 all’827 d.C. Si tratta di un insediamento scavato nella roccia che in realtà mostra tracce della presenza dell’uomo più antiche dell’epoca bizantina. Sono infatti riconoscibili tombe di epoca preistorica, greca e romana. Il sito si compone di un nucleo principale di aggrottati, ubicato nella parte iniziale dell’eponimo vallone, i quali sfruttano un’insenatura naturale di roccia arenaria profonda circa trenta metri. Nell’ambito dello stesso sito si trovano, isolate dal nucleo principale, altre strutture rupestri ad uso religioso e civile. Le caratteristiche tipologiche che rendono il sito di vallone Canalotto unico nel vasto panorama degli insediamenti rupestri della Sicilia e dell’Italia meridionale, sono da ricondurre alla presenza di un maggior numero di ambienti a carattere religioso rispetto a quelli di uso civile.
Le grotte,infatti, furono in seguito riutilizzate dalla comunità monastica bizantina per vari scopi, primo fra tutti quello religioso: sono state, infatti, individuate due chiese con piano superiore; quest’ultimo ospita il colombarium. Si tratta di nicchie rettangolari o quadrate, adoperate durante l’Impero Romano quali alloggiamenti per le urne contenenti le ceneri dei defunti.Interessanti sono anche le grotte in cui sono stati individuati dei palmenti e delle abitazioni.
Il sito, inoltre, è inserito in un contesto ambientale davvero affascinante, dove gli alberi di querce sono i veri padroni del luogo, che offre allo spettatore lo spettacolo della Valle del Morello. Dal 2011 il sito archeologico è gestito dall’Associazione culturale no-profit Hisn al-Giran, nome arabo che compare nelle fonti storiche che descrivono una fortezza scavata nella roccia da coloro che vivevano in Sicilia prima dell’arrivo degli arabi.