Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Palazzo Vermexio o del Senato
Il Palazzo del Senato, sede del Municipio, occupa l'angolo N-E di piazza Duomo, in un'area di grande importanza fin dall'età greca: parti delle fondazioni ricadono sui resti di un tempio ionico della fine del VI secolo a.c. Commissionato nel 1629 dal Senato della città , fino ad allora ospite nel Palazzo della Camera Reginale e successivamente nel Palazzo Beneventano del Bosco, all'architetto siracusano di origine spagnola Giovanni Vermexio (a causa di ciò il palazzo è detto anche Palazzo Vermexio), fu consegnato nel 1632. Il "quadrato" edificio si presenta con peculiari caratteristiche architettoniche dovute alla progettazione del Vermexio, caratteristiche che avranno uno straordinario riscontro in tutta l'edilizia cittadina dei secoli successivi. L'artista in questa sua opera riuscì a fondere la nobiltà delle passate civiltà con lo sfarzo spagnolo: timpani dei balconi, cornici spezzate e sporgenti, nicchie, capitelli ornati di conchiglie e maschere. Le nicchie vuote avrebbero dovuto ospitare, secondo il progetto originale dell'architetto, statue marmoree dei re di Spagna, commissionate a Gregorio Tedeschi che, a causa della morte prematura, portò a compimento solo la grande aquila a due teste coronate simbolo dell'impero spagnolo (tale statua sovrasta il balcone centrale). Dopo il 1850 la struttura originale del palazzo è stata modificata con l'aggiunta del piano attico per l'ampliamento degli uffici del Comune. Nelle vicende del palazzo, che non subì danni per il terremoto, va ricordata la funzione di teatro, cui venne adibita una parte del salone di rappresentanza nel 1740, successivamente rimosso (1880). Vermexio, chiamato il lucertolone forse in riferimento al suo aspetto fisico o semplicemente perché il nome Vermexio in spagolo significa "vermicello", firmò alcune sue opere scolpendo, in angoli più o meno in vista, una lucertola. Il palazzo in questione è stato autografato dall'artista nell'angolo sinistro (fra due stipiti) del cornicione del prospetto principale.