Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di Santa Caterina
Il luogo di culto più prossimo al castello è la Chiesa di Santa Caterina, la cui facciata mostra un bel portale in stile romanico. Venne eretta intorno al 1300, conserva all’interno una pregevole statua marmorea della santa poggiata su un prezioso basamento a bassorilievo, attribuita alla scuola del Gagini. Osservandola dall'alto si indovina il carattere composito della pianta: il presbitero ricavato da un antico torrione aggettante dalla cinta muraria, la sacrestia interposta tra il presbiterio stesso e l'avancorpo. La facciata mostra un raduno di elementi quanto mai eterogeneo che permette di individuare le modifiche avvenute nei vari secoli. Il portale, del tutto simile a quello della Chiesa dello Spirito Santo, sembrerebbe a prima vista di stile romanico, ma a una più attenta lettura in entrambi i portali si nota il sentimento del gotico catalano tendente ad allargare la raggiera dei conci che compone la ghiera dell'arco.
Questi portali si collocano stilisticamente fra il portale di Sant Feliu nei pressi di Barcellona e quello dell'abbazia dei Cati a Valencia. Essi rappresentano due tra i pochissimi esempi di architettura catalana del '300 rimasti in Sicilia.Le mensole e la modanatura sono rinascimentali. Il merlo ghibellino in antefissa,l'acroterio e le velette campanarie fanno pendant con la merlatura del castello che vi sta di fronte. Indicativi ed eterogeni sono pure i segni che si scorgono all'interno: i sostegni scolpiti delle capriate seicenteschi, i capitelli delle colonne al limite della navata con gli abachi espansi da cui parte l'arco trionfale a scacchiera dalle modanature spigolose (come in Santa maria dei miracoli a Siracusa), la volta a crociera del presbiterio, che riporta alle costruzioni federiciane. E' quasi un manuale di storia dell'arte. Questa chiesa prende il nome dalla statua in marmo di Santa Caterina d'Alessandria, la cui base istoriata racconta della vergine martirizzata dall'imperatore Massimino. In quest'opera molto bella del Gagini non mancano i simbolismi, tra cui il riferimento alla ruota del supplizio che si sarebbe spezzata, secondo la leggenda, a contatto del corpo della santa. Oggi la chiesa è di proprietà della Parrocchia di San Nicolò.