Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Chiesa di Ges
La chiesa di Gesù e Maria è un altro antico edificio di culto di Calatabiano.
Si trova nella parte più elevata del paese, affacciata su una piccola piazza che fu la principale di Calatabiano.
I lavori per la costruzione dell'edificio iniziarono nel 1695, dopo il terremoto del 1693 che aveva gravemente danneggiato l'abitato arroccato sul monte Castello tanto da provocarne l'abbandono. La chiesa venne costruita come principale luogo di culto del nuovo paese che si sviluppava in pianura e fu aperta al culto nel 1697, benché non ancora completata.
L'edificio venne realizzato grazie alle donazioni delle famiglie più ricche del paese, tra tutte la famiglia Mirabelli, oltre a quelle del principe Ignazio Gravina, barone di Calatabiano.
La chiesa si presenta oggi con una facciata in muratura e pietra bianca, sulla destra vi è anche una massiccia torre campanaria dotata di 2 campane. Elementi di pregio sono il portale e la breve scalinata d'accesso, realizzati in pietra lavica.
All'interno vi è un'unica navata con volta a botte e stucchi decorativi in stile barocco.
Sulla sinistra è conservata la statua del Cristo Morto mentre sulla destra è posta una statua in cartongesso della Madonna Assunta.
Dietro l'altare sta una tela raffigurante Gesù e Maria a cui la chiesa è dedicata. Sui lati vi sono quattro altarini in marmo policromo e pietra bianca di Taormina. Tre di questi conservano delle tele ad olio seicentesce raffiguranti l'Immacolata, la Madonna degli Angeli e un dipinto del pittore Vincenzo Tuccari raffigurante centralmente la Madonna della lettera patrona di Messina e ai lati, sulla sinistra è presente S. Giorgio martire il patrono di Calatabiano mentre sulla destra è rappresentato in abiti sacerdotali e con un demone legato ai piedi da una catena, San Filippo Siriaco il santo esorcista protettore e compatrono della città.
Il quarto altare è dedicato al Santissimo Crocifisso. Il tabernacolo ligneo è decorato in oro zecchino.
Ai piedi dell'altare si trova una botola attraverso la quale si può raggiungere la cripta, usata un tempo per la sepoltura dei notabili del paese.