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::Chiesa Santa Maria della Provvidenza a Caltanissetta » Storia

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(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa Santa Maria della Provvidenza

Chiesa Santa Maria della Provvidenza

Via C. Goldoni



Non si può affermare con certezza l'anno di fondazione della chiesa anche se la sua costruzione dovrebbe risalire al primo quarto del XVII secolo, dopo la cacciata degli Ebrei per ordine di Ferdinando il Cattolico. Infatti, il documento più antico relativo alla chiesa risale al 1619, data della stipula di una soggiogazione da parte di un certo Giovanni Chittardo, in favore della chiesa.
La chiesa, sede dell'omonima confraternita, aveva il prospetto principale rivolto a nord e una sagrestia dietro l'abside. Nell'altare maggiore era collocato un quadro "con l'effige di detta Signora con Gesù Bambino in braccia e l'uno e l'altra porgono il pane a tre poverelli ignudi" (Pulci 1917, p.7).
Nel 1642 si demolì una delle due case, donate da Michelangelo Russotto al governatore della chiesa Antonino Russotto, per consentire l'allargamento dello spazio antistante il prospetto principale (Giugno, p.53; 174-175).
A causa delle precarie condizioni statiche, la chiesa fu restaurata nella seconda metà del Settecento per opera del canonico Giuseppe Maria Barile. Fu ricostruito un muro e restaurato "ex novo" l'interno (Pulci 1917, p. 8).
Certamente l'11 maggio del 1817, come testimoniato dalla data incisa sulla facciata principale, iniziano i lavori di ampliamento e decorazione della chiesa, essendo aumentata la popolazione del quartiere e la devozione alla Vergine SS. della Provvidenza. Fu cambiato l'orientamento, situando il prospetto a sud. I lavori, cominciati l'undici maggio 1817, vengono sospesinel 1820 a causa di tumulti popolari, e riprendono nel 1827, con la decorazione degli interni, la realizzazione della pavimentazione in mattoni di alabastro e la collocazione, sull'altare maggiore, del quadro raffigurante la Madonna della Provvidenza, opera del Pollaci. Furono ultimati nel 1828 con il completamento del prospetto. Le decorazioni furono realizzate da "un bravo pittore adornista" che dipinse il medaglione del catino absidale e i cinque riquadri della volta dell'aula, circondati da decorazioni a finti stucchi. Nel 1879 il rettore, sac. Epifanio Lipani, acquista nuovi locali per l'ampliamento della sacrestia.
Nel 1884 fu realizzato il nuovo altare marmoreo della Madonna di Lourdes, progettato dall'architetto nisseno Pasquale Saetta, che sostituì quello dell'Addolorata dove fu collocata la statua dell'artista milanese Nardini.
Nel 1895 fu ricostruita la scalinata antistante alla chiesa; la direzione dei lavori fu affidata al padre agostiniano Federico Rizzo .
Nel 1901 il palermitano Pietro Lopes costruì l'altare di marmo bianco e a colori del SS.mo Crocifisso come quello collocato di fronte la cappella di Maria SS.ma di Lourdes. Nello stesso anno i fratelli nisseni Falzone costruirono quello di S. Alfonso Liguori, con lo stesso disegno del SS.mo Crocifisso, tranne qualche piccola modifica. L'anno successivo fu costruito quello della Maddalena.
Nel 1904 le lesioni delle pareti e delle volte furono restaurate. Con le offerte dei fedeli, si rinnovano le decorazioni interne e la pavimentazione, si costruisce la balaustra e due degli altari minori. Il catanese Alfio Villani realizzò, grazie al finanziamento del canonico Francesco Pulci, stucchi dorati che sostituirono i dipinti esistenti. Il dipinto delle Nozze di Cana, collocato sul catino absidale, fu restaurato e circondato da una cornice in stucco con testine alate.
In seguito alla demolizione della chiesa di S. Paolino, la confraternita del SS.mo Salvatore si trasferì nella chiesa della Provvidenza, impegnandosi a partecipare alle spese del culto. Nello spazio riservato al pulpito e al confessionale si collocarono le statue del Salvatore e di S. Paolo e su due pareti i quadri dell'Addolorata e del Commiato di Gesù da Maria, appartenenti ai confrati. Queste opere furono tolte nel 1904 in seguito al mancato pagamento delle spese del culto: le due statue e il quadro dell'Addolorata furono trasferiti nella chiesa di S. Lucia del Signore della campagna.
La collocazione dell'organo risale al 1910.
In occasione del primo centenario della fondazione, nel 1917, viene rinnovato il prospetto principale.I lavori di scrostamento, ripristino dell'intonaco e ricostruzione di tutte le modanature furono eseguiti dal palermitano Giovanni Di Piazza, sotto la direzione dell'ingegnere Benedetto Cento. Nel 1920 Enrico Meschino, marmista di Calascibetta, costruì il nuovo altare maggiore, dedicato ai soldati nisseni caduti in guerra, mantenendo la forma del vecchio altare in legno, rivestito con cristalli dipinti.
Tra il 2004 e 2007 sono stati effettuati interventi di restauro che hanno interessato la copertura (sostituzione delle capriate e del tavolato e posa dei coppi siciliani in sostituzione delle tegole marsigliesi), sono state consolidate le murature (con iniezioni di malta) e la volta (con fasce di tessuto d'armatura), sono stati rifatti gli intonaci esterni e sono stati collocati quattro puntoni di ferro tra i prospetti est-ovest (Archivio della Curia Vescovile di Caltanissetta).

Posizione
La chiesa sorge nel centro storico, all'interno dell'omonimo quartiere, un tempo denominato "Zingari" o "Zingàri", e si affaccia sulla via Goldoni.

Descrizione
L'edificio, preceduto da una scalinata semicircolare in pietra bianca, ha un prospetto a capanna con due ordini architettonici con campanile emergente dal frontone e ha paraste che si concludono nel primo ordine con capitelli ionici, nel secondo ordine con medaglioni floreali.
La cornice che sormonta il portale d'ingresso è arricchita da mensole, due acroteri e un medaglione centrale, sotto il quale è incisa la data 1817.
L'impianto spaziale è costituito da un'aula unica, coperta da volte a botte lunettata con finestre e catino absidale anche in corrispondenza della controfacciata. Le pareti dell'aula sono ritmate da paraste corinzie, decorate in finto marmo, che inquadrano specchiature con stucchi a motivi fitomorfi. ricco di decorazioni e stucchi: la volta è scandita in cinque partiti, di ampiezza alternata, da fasce trasversali in asse con le paraste.
I partiti di minore ampiezza hanno cinque specchiature, quelli in asse con gli altari minori hanno solo tre specchiature per la presenza delle finestre.
Tutte le specchiature sono decorate da stucchi con girali a motivi fitomorfi tranne quelle centrali dipinte a tempera con putti reggenti simboli. Vi sono quattro cappelle laterali e l'abside è distinto dalla navata da quattro colonne corinzie che sorreggono l'arco di trionfo.
Nella specchiatura ovale del catino absidale è raffigurato il miracolo di Cristo nel banchetto di Cana. Sulla cantoria è posto l'organo.


1) La chiesa di Santa Maria della Provvidenza tra storia e architettura


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