Dal Belvedere adiacente la Scuola di piazza Vittorio Emanuele si può osservare uno splendido panorama; questo “balcone nel vuoto” abbraccia la posizione fisica ma anche la storia di Torretta: si parte dalla valle del torrente Ciachea, poi i monti Zarcate e Columbrina, dove sono stati ritrovati i resti millenari di una misteriosa città sicana, al casale arabo di Recalzarcate, la “Turricula” medievale che proteggeva la terra baronale, continuando verso settentrione, questi monti si restringono in una sorta di gola che lascia intravedere il mare e infine ritorniamo sul nostro punto di osservazione dove un tempo c’era il famoso castello dei Tomasi di Lampedusa.
Da non trascurare la visita al Santuario della Madonna delle Grazie, che nella struttura richiama le caratteristiche dell'arte romanica tardo-rinascimentale. E' stato affrescato nel 1854 dal Prof. G. Bellavista. Di rilevante interesse il patrimonio artistico del Santuario che contribuisce ad accrescerne il prestigio. Nel Santuario sono conservate tra gli altri documenti sei bolle del Papa Clemente XI.
Pregevoli statue lignee del 600 e del '700, il grande reliquario col Crocifisso in legno di grandezza naturale,donato nel 1765 dal Principe Giuseppe Tomasi, l'ermellino cardinalizio del Cardinale Tomasi oggi Santo e il reliquario metallico che conserva il braccio destro dello Stesso.
Altri elementi che arricchiscono il patrimonio artistico ambientale di Torretta sono delle grandi grotte ricche di stalattiti e stalagmiti; tra queste le grotte del Fico e la grotta "da' Za Minica" (zia Domenica) con numerose incisioni di animali e scene agresti e dove sono stati rinvenuti resti di elefanti nani esposti attualmente al Museo di Storia Nazionale di Terrasini.
Rilevanti sono la Chiesa del SS. Sacramento e la Chiesa ed il Monastero delle Collegio di Maria, tutte del XIX secolo. Feste
Particolare importanza ha assunto in questi ultimi anni la Sagra della Vastedda, che si svolge a Torretta la mattina dell'8 Dicembre, Festa dell'Immacolata, manifestazione che richiama a Torretta un folto numero di visitatori.
La Vastedda, focaccia di pane, viene condita con olio, sale, pepe, sarde salate, ricotta e formaggio e una volta degustata lascia in bocca quel sapore di genuino che solo pochi alimenti ancora conservano.
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